Tuesday, June 07, 2005
E' finito!
A feast for crows è finito!
Saranno approssivamente 1700 pagine epiche, ma la cosa incredibile è che le vicende di westeros non finiranno qui!
E' in lavorazione Dance with dragons, ed il Buon George R.R sul suo sito dice che ne ha scritto una buona metà.
Adesso vedremo che cosa succederà, anche perchè dopo A storm of swords, dove di cose ne sono successe ed in abbondanza, bisogna vedere cosa si è inventato (e so che non rimarrò delusa dal genio di questo autore :D)
Parlando sempre di libri ieri sera discutevo con Fu, del mio rapporto con i libri, più che con la lettura.
Considero un libro un forziere di un grande tesoro, e quando dico un libro, intendo proprio l'oggetto fisico. Adoro sfogliarne le pagne, quelle pagine imbevute di magia o conoscenza, il rumore delle pagine che si voltano, la trama della cellulosa, il colore delle pagine (quell'arcobaleno che va dal bianco accecante della carta appena stampata, al beige della carta invecchiata) e l'odore della carta.
I libri sono scrigni di ricordi, e non è poi così strano trovare degli appunti sulle pagine, del fiori o dei ritagli di giornale all'interno dei miei libri, perchè quelle memorie fuggiasche si legano indissolubilmente a quel libro in particolare ed a quel momento.
Ed ecco il racconto di come io vivo tutto questo.
Vi parlerò di alcuni dei ricordi legatgi ad American Gods, che ho finito di leggere ieri
La rosa, la bara e il lavoro.
American Gods.
La rosa
Camminando per la strada, sulla via del lavoro incontro sempre un chiosco di un fiorista, quei colori e quei profumi mi mettono sempre di buon umore. Un libro stretto in mano, davanti a me un petalo di rosa rossa, intenso come il sangue, solo e dimenticato sull'asfalto scuro, ormai considerato inutile, mi guarda e mi urla "Salvami".
Lo raccolgo, lo metto in salvo, al sicuro, tra le pagine del libro, d'ora in poi sarà immortale, per sempre mio. La bellezza è anche in queste cose che nessuno coglie.
La bara
Storia di Anubi e Toth.
Una agenzia di pompe funebri pubblicizza la sua attività sulle pagine di un quotidiano.
Un colpo di forbici - ZAC - il signor Ibis e il signor Jaquel nella quiete della loro camera per le imbalsamazioni. Così mi piace ricordarli. "Nel dolore non farti cogliere impreparato", un altro ricordo solo per me, nelle pagine del mio libro.
Il lavoro
Andare e venire tutte le mattine.
E' come un rituale: senza accorgertene percorri gli stessi passi, guardi le stesse cose lungo il tragitto, incroci le stesse persone, ed i pensieri di tutti si focalizzano su un solo obbiettivo: IL LAVORO.
E' una sorta di preghiera silenziosa a dei nuovi Dei, e questi nuovi Dei li vediamo ovunque: sono il mio portatile e la musica del mio iPod, sono le tue scarpe di marca, è l'ego del tuo capo ufficio che si crogiola nella sicurezza del potere che può esercitare su di te all'interno della scala sociale.
E quando uno arriva alla fine cosa fa?
Chiude il libro, e ne inizia un altro.
E così la storia si ripete, altre memorie ed altri tesori.
La vita è vasta ed infinita.
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