In narrativa, un cliffhanger è un finale di un episodio di una serie che interrompe l'azione in un momento culminante, rimandando la vera e propria conclusione all'episodio successivo
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"Fate come volete, voialtri, io torno indietro dagli altri, continuare a scappare non ci porterà a niente."
Continuo a vomitare addosso a Hilal e Varua il mio sdegno, sono visibilmente paonazza in volto, siamo scappati subito dopo l'abbordaggio come conigli braccati dai cani da caccia, incapaci di prendere una decisione chiara, se proseguire verso il villaggio e abbandonare i nostri compagni, oppure tornare indietro, e con un'azione probabilmente suicida (non sappiamo chi abbiamo contro, ne quanti sono) e vedere che fine han fatto gli altri.
In lontananza lo scalpitio di diversi zoccoli sulle pietre del dissestato sentiro, una carrozza dall'aria lugubre, tirata da 4 cavalli ci passa davanti. In bella vista lo stemma del Flagello, l'aria attorno a noi si carica di brutti presagi, per un attimo arresto la mia corsa stordita da quell'ondata improvvisa di energia negativa.
Mi basta solo un secondo per prendere la mia decisione: il Flagello è il mio nemico, devo abbattere chiunque si pari sul mio cammino e si palesi come appartenente a quest'abominio.
Scatto in avanti, sono già proiettata sul tetto della carrozza nera, pronta a sferrare il mio attacco, quando sento alle mie spalle la forte presa di Varua, che mi blocca. "Fermati!" mi intima, mi giro e la vedo paralizzata dalla paura.
Hilal ne approfitta per anticiparmi, si lancia all'inseguimento della carrozza a sua volta, Varua capisce che ormai l'unica alternativa è combattere, mi lancia e anche lei, si getta all'inseguimento.
Faccio un balzo e mi aggrappo al retro della carrozza, gli altri non sono stati abbastanza veloci, ma subito dopo uno scossone del carro mi fa rotolare al suolo.
La carrozza si ferma.
L'aria attorno a noi si fa più densa, la temperatura si abbassa e lentamente la porta della carrozza si apre.
Davanti ai nostri occhi si staglia la figura scheletrica e grottesca di un prete di quel blasfemo ordine che ammorba questa terra. Ci squadra silenziosamente.
"sei un servo di Bane?" domanda Hilal, ascia in pugno e pronto a scattare come una molla. "Non sono servo di nessuno" ringhia senza muovere la bocca, ci fissa con quel suo gigno da teschio, poi continua a parlarci "Abbiamo amici in comune" Fa cenno di seguirlo, ma io voglio che prima liberi i nostri amici.
Contrattiamo per qualche minuto, e alla fine l'abomino sembra venire in contro alle nostre richieste. Si volta, entra per metà nella sua carrozza e trascina fuori i corpi primi di conoscenza di Zorya, la maestra sciamana di Hilal, e di Tinebra, la mia mentore Cavaliere del Sangue. Degli altri nessuna traccia.
"Sei libera di andare, ma un giorno il Flagello raggiungerà anche Mulgore. I centauri, saranno stati solo uno scherzo in confronto alla nostra potenza"
Varua ringhia "Il flagello cadrà, e tu con esso!" dice stringendo la sua alabarda in pugno e grattando con gli zoccoli per terra.
Il prete scheletrico si volta nuovamente e rivolge uno sguardo serafico alla tauren "Io sono imperituro".
Sollevo con scatto fulmineo la mia spada, con fare meccanico mi metto in posta d'attacco e con tutta la forza che ho in corpo abbatto Senza Nome, sul mio nemico, mentre un urlo ferale prende forma e sale dal profondo.
Anche Hilal e Varua fanno lo stesso e scagliano la loro offensiva, il litch non è sorpreso della nostra reazione, tuttavia non riesce ad evitare i nostri tre violenti affondi, ai quali risponde pronunciando delle parole in una lingua a noi incomprensibile.
Sul terreno appaiono delle rune incendiate di una fiamma blasfema e demoniaca, i nostri corpi iniziano a contorcersi di dolore, un secondo dopo Varua cade a terra come paralizzata.
Inneggio adf un urlo di battaglia della mia Dea, mi faccio forza, anche se so che Freya non risponderà alla mia chiamata, ma la mia fede, legata ad una divinità di un altro mondo, in questo momento è l'unica cosa in grado di sostenermi.
Senza Nome si scontra ancora una volta con violenza contro il corpo scheletrico del prete, la lama nera dello spadone fa saettare via alcune costole.
Subito dopo vengo colpita da una saetta, il dolore diventa intollerabile. Cado in ginocchio, ma devo continuare, faccio leva sulla spada a due mani e sono di nuovo in piedi, pronta a portare un altro attacco.
Hilal cade paralizzato, ora siamo solo io e lui, ed un altro ruggito si fa strada, mentre lo colpisco ancora e ancora. Altre ossa si staccano dal suo corpo. Sembra soddisfatto, come se stesse testando la mia tenacia in battaglia.
Altre parole in quella lingua oscena e tutto intorno a me si fa buio.
Sono cieca. Mi fermo qualche secondo, tremante e stremata. Sento ancora la spada salda nelle mie mani "Locktar Udan!" o vittoria o morte, carico il colpo ed il fendente si conficca saldamente nella sua gabbia toracica. Per un attimo tra gli spasmi del dolore, mi pare di sentire un fremito di terrore che percorre il corpo del litch.
Cado in ginocchio senza più forze.
"Ora basta!" tuona il nonmorto. Mi appoggia le mani sulle spalle e il mio corpo si blocca.
E' finita.
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Hilal e Varua sono paralizzati e nulla sembra poter farli uscire da quello stato di stasi, Vanya è in fin di vita. Zorya e Tinebra sono fuori combattimento
Questa volta tutto sembra perduto.
Riusciranno i nosrti eroi a farla franca contro il malvagissimo lithc?
Il seguito nella prossima puntata! (che per inciso è tra due settimane)
Maledetti cliffhanger.
Impazzirò prima di sapere che ne sarà del mio povero PG.
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