Friday, August 28, 2009

1997

Correva l'anno ed io ero un'adolescene petulante, insicura e anche un po' emo (si ma antelitteram) insomma un vero disastro, molto sul genere il fantastico modno di Patty (uhsignur!).

La mia esistenza era uguale a quella di tutti quei ragazzi che vestivano quel pesante soprabito che è l'archetipo dell'impiastro/disastro come me. A scuola andava male, a casa era una lotta costante con i genitori, di amici neanche a parlarne, ragazzi neanche l'ombra. Frustrazione molta, inadeguatezza anche di più.

Ai tempi non giocavo ancora di ruolo, l'unico modo di evadere quel mondo in cui non riuscivo a inserirmi erano i cartoni animati prima e i manga e i fumetti poi. Iniziavo a comprare con le ventiila settimanali i primi numeri di Dragonball (sic!) Sailor Moon, Rayearth, Ranma e tanti altri. Era la mia personale scoperta dell'America, anzi del Giappone. Ad un certo punto i fumetti non bastavano più, andavo alla ricerca di gadget dei miei eroi, iniziai le mie peregrinazioni per i negozi di Porta Venezia, diventando un habituè di quegli esercizi, per lo più lasciando gli occhi su tutti quei giocattoli, modellini, cd, libri illustrati, videocassette che non potevo permettermi (perchè le ventimila non bastavano mai!). Tutto sommato ero felice così, guardare non costava nulla, fatasticare ancora meno.

Durante uno di questi raid adolescenziali mi imbattei nel Signor Bobby.

Di qualche anno più grande di me, dallo spiccato senso dell'umorismo e dai gusti molto simili, ma non del tutto uguali ai miei, il Signor Bobby quel grigio sabato pomeriggio sul morire di dicembre è stato in grado di vedere qualcosa di buono sotto quel cappotto sformato e abbondante di brutto anaatroccolo, qualcosa che in pochi in quel periodo erano stati capaci di intravvedere.
Ricordo come se fosse ieri le nostre discussioni sui robottoni, di come la mia conoscenza dell'universo Marvel lo avesse colpito e di come io da quel momento fossi sotto la sua protezione. La cosa mi colpì davvero e improvvisamente il cielo sopra Milano non mi sembrava più così grigio.
Un ricordo legato al Signor Bobby che rivisto con gli occhi di oggi mi fa molta tenerezza, perchè rivedo la mia ingenuità adolescenziale, è la sua libreria, zeppa di videocassette di cartoni animati. Ricordo che la prima volta che sono andata a casa sua avevo osservato quel mobile nel suo soggiorno ammirata, io non avrei mai e poi mai potuto permettermi di spendere tutti quei soldi in cartoni animati!

A vederci in quel periodo, invincibili nel nostro angolo di Milano, forti delle cose in comune, non avrei mai immaginato che le nostre strade avessero mai potuto dividersi, invece piano piano mi allontanai dal mio primo gruppo di amici e dal Signor Bobby. Non c'era stato alcun litigio tra noi, ma solo avevo scoperto il mondo dei giochi di ruolo, ed in essi ero stata inghiottita, il Signor Bobby non mi aveva seguito in questa nuova avventura.

E qui qualcosa di straordinario è accaduto!
Ti aspetti che in una situazione del genere le strade di due persone che si separano non si rincontrino più, perchè è durante la tua vita è normale che la gente vada e venga come all'interno di un fast food.
Il Signor Bobby ha dimostrato una costanza incredibile: da quando ho avuto un cellulare, tutti i giorni, due volte al giorno mi ha sempre salutato con uno squillo e a tutti i compleanni e feste comandate un suo messaggio di auguri.

E così per anni e anni, a dispetto della mia incostanza telefonica, della mia volatilità msnenniana, siamo andati avanti, proiettando su un livello paraplatonico un rapporto coltivato anni indietro, finchè oggi siamo riusciti a vederci di nuovo.
E' stato strano reincontrarci, in giro per milano come ai vecchi tempi, anche se forse avremmo dovuto ripercorrere le strade di Porta Venezia, in onore dei tempi che furono anche se entrambi abbiamo due o tre ricordi di quel periodo da cancellare, o sotterrare in capaci guardaroba.

Sono stata contenta di averlo rivisto, la battuta sulla mia maglietta di Lanterna Verde è stato un bel saluto - Signor Bobby, non hai perso il tuo smalto, e si ho cambiato parrocchia nel frattempo :P - altrettanto piacevole è stato il proseguo tra chiacchiere di politica, letteratura e ricordi da condividere, in fonodo dovevamo solo raccontarci gli ultimi dieci anni di vita.

E poi siamo tornati a casa, un pezzo di strada assieme in metropolitana, come ai vecchi tempi, qualche battuta e poi i saluti e una speranza: quella di rivedersi prima del 2019.
A presto Signor Bobby.

E per finire, now playing:

Wednesday, August 26, 2009

Non posso emulare il Grande Lebowski...

White russian

Ho voglia di un White Russian, sono settimane che la meno a Marito che voglio bere un White Russian. Bene, ieri sera andiamo a fare un aperitivo in un localino sgrauso. Guardo sulla lista, ce l'hanno! Evviva!

"Mi fa un white russian plz" chiedo alla cameriera, lei all'inizio non capisce, colpa della musica a palla che mi sta stordendo (1 a 0 per la mia emicrania) , ma poi gli indico il cocktail sulla lista e la cameriera lo segna.
Ci siamo, penso io, e con fare da vincitrice trotterello allegra verso l'angolino del buffet per piluccare qualcosa.

E a questo punto succede quello che avrei dovuto immaginare da subito.
La cameriera mi raggiunge "Non possiamo farti quello che hai chiesto tu, perchè manca la panna".

Ecco si tratta di un classico intramontabile. Uno va in un locale, prende un white russian, e matematicamente si ritrova a dover prendere un black russian (o altro, nel mio caso) perchè manca la panna!
Ma allora, io mi domando e dico, ma perchè diavolo lo mettete nella lista, se tanto sapete benissimo che non lo potete fare perchè vi manca la panna?!

Alla fine ho ripiegato su una caipirosca alla fragola... però sto white russian continua a starmi qui di traverso.

Saturday, August 22, 2009

Blizzcon!

Questo fine settimana sto seguendo la Blizzcon, grazie al pay per view offerto da direct tv.
Devo dire che questa mi partecipazione virtuale alla convention ha generato alcuni sentimenti contrastanti e ambivalenti.
In primo luogo c'è la comodità di trovarsi a casa propria, guardando il tutto da un posto privilegiato, come essere in prima fila, ma con la comodità di non dover sottostare a tutti gli aspetti scomodi di un evento così affollato.

La cosa più massacrante però è dover necessariamente sottostare agli orari locali, ovvero essere 10 ore in avanti! Questo comporterà un forte jet-lag nei prossimi giorni, cosa che sarebbe stata senz'altro più pesante ed accusata dalla sottoscritta, se lunedì mattina avessi dovuto lavorare.

Ma nonostante questo aspetto negativo, devo dire che ho provato bene o male la stessa emozione, nell'apprendere i nuovi sviluppi dell'universo Blizzard, che avevo provato durante il WWI di due anni fa, pur non essendo fisicamente alla convention.
In ultimo questo tour de force mi sta permettendo di far crescere il mio blog tematico di wow in modo molto organico. Io e Marito stiamo coprendo l'intero evento con articoli in tempo quasi reale... insomma giornalisti per una notte.

Tuesday, August 18, 2009

And here I'm back again

Dopo aver affrontato chilometri e chilometri di autostrade infuocate, non morti, pazzi mitomani proni all'autoproclamazione a divinità, re stregoni, paturnie emo-tive fantasy, ferrovie dello stato, villeggianti ferragostani, olive ascolane, deliri della pista ciclabile e nonne che preparano pranzi interminabili... eccomi di nuovo tra voi.

Nella mia valigia, ancora tutta da disfare, insieme ai panni sporchi ci sono anche una serie di sensazioni, ricordi e fotografie (molte delle quali solo nella mia mente purtroppo) che aspettano solo di essere messe in ordine.
E' stata un'estate strana, perchè da brava disoccupata non ho sentito il sapore di ferie maturate sotto il sole dei giorni lavorativi, per me sono stati giorni come gli altri, certo ingombri di attività e passati in compagnia di amici e persone a me care, che hanno fatto in modo di scacciare via i pensieri tristi, ma neanche tanto, dato che Luna ha mutuato una certa malinconia unita ad un senso di inadeguatezza agrodolce da Mabelle, nella mia situazione mentale sarebbe stato strano se non fosse stato così.

In fondo l'ombra di quel fantasmino, che da maggio mi si è cucito addosso è proprio lì, sbircia da dietro un angolo e quando meno te lo aspetti salta fuori e allora ci si rabbuia e si sente freddo dentro, inutili i tentativi per tirarti su di morale, si può solo aspettare che passi e torni a nascondersi da qualche parte, con la consapevolezza che poi, presto o tardi, salterà di nuovo fuori.

In attesa di mettere in ordine tutti i miei racconti vi lascio con un mio ritratto scattato da Morion (grazie caro ^_^).
Luna Adunanza 1109

Saturday, August 01, 2009

Ci Vediamo tra due settimane!

Il titolo dice già tutto quello che deve dire.
Vi saluto, mi accingo ad imbarcarmi nella consueta full-immersion adunantina (chissà se sopravviverò anche quest'anno?) seguita da una settimana di relax al mare, nella mia amata S. Benedetto del Tronto, dove farò visita a nonni e zii, i quali mi riservano un trattamento degno da resort all inclusive.

A presto e mi raccomando, fate i bravi.