Wednesday, January 30, 2008

Il lascia passare A38

Stamattina mi è toccato andare in comune per iniziare le pratiche di pubblicazione del matrimonio.
Mi accomodo nella sala d'attesa al primo piano - stanza 166(6) - e aspetto buona il mio turno, calmando di quando in quando Pao, che fa le scene perchè si annoia... neanche fosse un bimbo di 6 anni.

Gli uffici pubblici mi hanno sempre afascinato un po', sarà per il loro costante anacronismo burocratico e per quel loro stile "vecchia repubblicaTM" che da sempre li caratterizza. I miei occhietti curiosi rimbalzano da un punto all'altra della sala d'attesa, cercando di carpirne ogni segreto, quando mi soffermo su un cartello.

Qui si ritirano certificati di:f
Nascita
Matrimonio
Morte

Immediato il collegamento con "Meaning of Life" dei Monty Python.
Meaning of Life

Tuesday, January 29, 2008

4 e 99

Queen 1

"I have sinned dear Father Father I have sinned
Try and help me Father
Won't you let me in? Liar
Nobody believes me Liar
Why don't they leave me alone?
Sire I have stolen stolen many times
Raised my voice in anger
When I know I never should
Liar oh ev'rybody deceives me
Liar why don't you leave me alone"


Liar - Queen - Queen 1973

Non posso che ritenermi soddisfatta dell'acquisto di questa mattina: il primo disco dei Queen (omonimo) a soli 4.99 acquistando una nota guida tv, arricchita da articoli di contorno di dubbia utilità (a parte la classifica delle migliori armi della storia del cinema).
Per quel che mi importa, posso anche cestinare la guida tv e tenermi i cd (20 uscite da 9.99 l'una), mi sembra un buon compromesso, per completare la mia discografia, che ho quasi tutta in mp3 (sic!). Oltretutto ti regalano anche un bel cofanetto per raccogliere tutti i cd, che sono versioni originali e sono corredate tutte del loro bel booklet (e non ristampe cheap da edicola, tipo i dvd che si trovano allegati, sempre a questi periodici).

In ultimo, vedo nel piao dell'opera, che nella discografia non sono state incluse le quattro raccolte (greatest hits 1, 2, 3 e Queen Rocks) ma ci sono tutti i live (Live Killers, Rock Montreal, Live at the Bowl, Live Magic e Live at Wembley Stadium) inseriti all'interno della colleezione in ordine cronologico, non come appendici post mortem, come spesso succede quando una grande band cessa la sua attività.

Che dire? Per me si tratta di una grande occasione, per recuperare a poco prezzo dei capolavori della storia del rock (soprattutto i primi 4).
E chissà, magari potrei lanciarmi e recensire ogni singolo disco, tanto per fare un po' di esercizi di stile :P

Monday, January 28, 2008

Il bastone e la carota

Da qualche giorno a questa parte sono di nuovo in possesso di un televisore, che si possa definire tale. Prima infatti, pur possedendo un teleschermo, la sua unica utilità era quella di fungere da secondo monitor del pc, e monitor per la Wii.

Con il cambio di casa, invece, a poco a poco, stiamo riorganizzando l'appartamento, in modo che sembri sempre meno un'accampamento. Da qui l'idea di ricollegare la tv alla corrente e poi all'antenna aeriale.

Se da una parte la tv in questi anni non mi è mancata, e con un certo qual orgoglio da intellettuale, nelle varie conversazioni con i mondani, quando affermavo di non avere la tv, mi beavo del loro sgomento e delle loro espressioni colpite (Ma com'è possibile, ma come fai senza, come passi il tempo... ecc ecc), l'altra faccia della medaglia, quella più geek e fiction addicted, gioisce di questo ritorno, perchè potrà crogiolarsi al sole delle diverse serie (per esempio ieri sera ho visto la mia prima puntata di NCIS, trovando questo serial davvero coinvolgente, e innamorandomi subbitaneamente di alcuni personaggi), cartoni e quant'altro di televisivamente valido, che per questi anni di (un po' per necessità, un po' per scelta) autooscurantismo mediatico, mi ero negata.

Conoscendomi so che in molte cose che mi piacciono, ho la tendenza ad esagerare, soprattutto se ti tratta di una novità, quindi il mio ritorno alla tv, potrebbe dare il via ad un'odiata/amata teledipendenza; tuttavia il fatto di lavorare (oltre) 8 ore tutti i giorni, l'imminente riattivazione della connessione (sono ancora senza internet a casa... GROAN) con conseguente ritorno su Azeroth della sottoscritta e GH3 da finire in co-op mode, mi fanno ben sperare di tenermi alla larga dal mostro (non più) catodico.


monoscoppio

Friday, January 25, 2008

[CRONACA] Un oggetto misterioso

Il post di oggi è un estratto di una cronaca, ovvero una narrazione collettiva ad opera dei membri della comunità "Paiolo Magico" ospitata da yahoogruppi.
Ogni parte di cronaca viene portata avanti da uno "scrittore" diverso, che non solo manovra un suo personaggio (nel mio caso sono la mente dietro alle malefatte di Mabelle Stonewolf, tassorosso quindicenne dai capelli rosa e un po' troppo attaccata ai comfort della vita babbana), ma coinvolge nella sua narrazione anche personaggi di altre persone, cercando di manovrarli nel modo corretto.

Ho deciso di pubblicare proprio questo pezzo, vuoi perchè esco reduce dalla lettura dei doni della morte, vuoi perchè sono particolarmente soddisfatta di quel che ho scritto, che volevo rendervi partecipi dello scritto.
Nella cronaca menziono Occhio, Finarfin, Angmar e Serghjej, personaggi che appartengono rispettivamente a Gabe, Sam G, Massi e Federica. Occhio è il custode della scuola, Finarfin e Angmar sono due compagni di scuola di Mab, rispettivamente Corvonero e Tassorosso e Serghjej è il preside

Enjoy

[22 gennaio - Bubblewoods]
L'aula brulicava di attività, gli studenti, fatti entrare a forza da
Occhio, si godevano quella parentesi di libertà, mentre i professori
erano in riunione altrove.
C'era chi si lanciava aeroplanini di carta incantati, chi giocava a
volano, servendosi delle bacchette magiche come racchette.
Mab provava a scrivere con la penna d'oca.
"E' un'impresa disperaata" sospirò lamentandosi con tono rassegnato,
ma su questo punto Gabe era stata irrevocabile quando l'aveva chiamata
a colloquio privato qualche mese prima. "Però gli altri prof, non sono
così esigenti, Fin, mi fanno scrivere con la mia penna a sfera..."
Fece al compagno, che la osservava con fare distratto. Finarfin le
ritirò la pergamena e diede un occhiata ai vani progressi della
tassorosso.
"Per fortuna che le punte delle penne sono incantate, per non
spezzarsi mai, però tutte queste macchie non sono normali..." disse
contemplando l'ennesimo foglio di pergamena devastato dagli esercizi
di calligrafia della compagna.
Di li a poco il professore entrò in classe, e gli studenti furono
richiamati all'ordine, la lezione incominciò, ma i ragazzi avvertirono
qualcosa di diverso, come di sbagliato nell'aria e una leggera
tensione si impadronì dell'aula.
Come attratta da un silenzioso richiamo Mabelle, per tutto il
protrarsi della lezione continuò a fissare fuori dalla vicina finestra
verso la foresta.

Qualche ora più tardi, a lezioni finite, la Tassorosso era seduta in
disparte in sala grande con un libro di incantesimi aperto d'avanti
agli occhi, che sfogliava in maniera distratta. Era evidente che la
sua attenzione non era focalizzata sul libro di scuola.
Una voce le ronzava in testa, un sibilo persistente e costante, che le
faceva venire i brividi come una folata di vento gelido, se ci si
soffermava troppo.
Avrebbe voluto ignorare quel richiamo, ma non poteva. Sapeva quello
che doveva fare ma l'idea di farlo non la metteva di buon umore,
qualcosa le diceva che questa non era una di quelle occazioni che
avrebbero riservato buone notizie.
Chiuse il libro, lo prese sottobraccio per riporlo nella sua tascapane
nera, riempita alla ben e meglio di toppe di gruppi musicali babbani.
Senza farsi notare scivolò fuori dalla sala grande, alla volta della
torre di Tassorosso. Camminò silenziosamente, quasi sospinta dalla
forza d'inerzia, l'espressione leggermente preoccupata sul volto.
Scivolò all'interno della sala comune dei tassi e abbandonò, senza
curarsi dove la aveva lasciata, la sua cartella. Uscì di fretta, così
di fretta che urtò la spalla di Angmar. Mabelle incrociò per un attimo
la faccia del tasso e mentre accellerava il passo si scusò in modo
asciutto, senza dare tempo al compagno più grande di replicare.

Corse per una scala, curvò in un corridoio e dopo pochi minuti era in
cortile, girò un angolo del castello, aspettando di essere coperta da
un muro. Un colpo di bacchetta e tutto intorno a lei si fece enorme e
smisurato. Il musetto bianco della lepre si alzò nervoso ad annusare
l'aria un paio di volte, poi le sue zampe posteriori scattarono verso
la forsta, passando per una fessura del muro di cinta giusta giusta
per un aimale di quella taglia. Mai come quella volta Mab si rabbuiò,
pensando che a Occhio quella grossolana crepa fosse sfuggita.

A ggrandi balzi confondendosi nella neve si fece strada nella foresta,
sapeva che Ghiaccio si trovava lì, sapeva che la stava aspettando.
Mabelle fissò lo sidhe silenziosamente, gli occhi rosa carichi di
agitazione "Perchè mi hai chiamato?" gli disse la ragazza con le
sembianze di una lepre "Vi avevamo avvisatogià una volta, voi uomini
non vi accorgete di un problema, finchè questo non vi si para innanzi.
Ora dovrete combattere nuovamente."
Mabelle scosse la testa, sentiva che la rabbia le stava crescendo
dentro, con Ghiaccio era sempre così, la frustrazione si accompagnava
al senso di disagio.
Qualcosa fece voltare Ghiaccio, per un attimo Mabelle giurò di aver
scorto sul volto imperturbabile del sidhe una smorfia riconducibile al
turbamento. Pochi secondo dopo Ghiaccio si voltò d nuovo a
fronteggiare la ragazza "Mabelle Stonewolf, figlia della Corte di
Inverno, stanno arrivando, sono più vicini di quel che tu possa
immaginare. Ora corri" disse con voce piatta, per poi svanire
lasciando dietro di lui una folata di vento gelido.
Mabelle Iniziò a correre, il respiro corto per la paura, voleva
tornare al castello, non lo aveva mai desiderato così tanto prima
d'ora.

Le mura della scuola erano ormai prossime, questa visione la
rinfrancava, così si fermò un attimo per riprendere fiato, il torace
le faceva male per il freddo e mentre pensava a chi raccontare quello
che Ghiaccio le aveva detto, vide saettare a pochi centimetri da lei
un brillamento rosso. Istintivamente scattò di lato.
Un altro brillamento, questo la colpì di striscio ad un orecchio,
frastornandola per qualche secondo e bruciacchiandole la punta
dell'orecchio, a stento trattene uno strillo. Sentì dei passi nella
neve congelata, si stavano avvicinando.

Vedeva il buco nel muro, era a poche decine di metri, con uno scatto
l'avrebbe raggiunto, ma aveva troppa paura a muoversi. I passi erano
sempre più vicini "Vediamo che cosa ho preso" diceva una voce
strascicata, Mab si riscosse da quel leggero torpore, doveva vincere
la paura assolutamente. Respirò e contò fino a tre.

"AVADA KEDAVRA!" tuonò la voce dell'uomo alle sue spalle, Ma la lepre
dal ciuffo rosa era scattata in avanti con uno scatto fulmineo
evitando la saetta verde, Mabelle si meravigliò di quella mossa, era
stata la sua volontà o l'istinto di sopravvivenza della sua parte
animale?
"Ma che fai???" cinguettò una seconda voce, questa vlta di donna,
dolce come il miele e suadente e strisciante come un grosso serpente
"Non perdere tempo con quel coniglio... abbiamo altro da fare, lo
sai."

Mabelle si infilò nel buco, senza guardarsi indietro, corse a rotta di
collo, fino a quando la sua corsa non venne interrotta dalla figura di
un uomo.
Serghjej la guardava accigliato. Mabelle cercò di cambiare di nuovo
rotta. "Signorina Stonewolf, la strada per la torre di Tassorosso è
dall'altra parte. Più tardi avrei piacere a scambiare quattro
chiacchiere con lei nel mio uffico, e per finire, lo consideri un
compito speciale, quel ciuffo rosa... impari a trasfigurarlo
correttamente."

*Più in là, in un corridoio del castello Alrune Ask dei Piduli sternutiva.
"Staranno parlando male di me?" si disse mentre tirava su col naso, poi inarcò un sopraciglio e guardando Pavarotti - il suo rospo - si rispose, tronfia del suo ruolo da Caposcuola "No impossibile".


***

Ti è piaciuta questa avventura? vorresti far vivere un tuo alterego potteriano nella magica scuola di Bubblewoods, allora iscriviti!!!

*Mi fanno notare sottilmente che qualcuno potrebbe offendersi se non racconto anche del suo personaggio.
Ti voglio bene, vecchia ciabatta mia.

Thursday, January 24, 2008

Una foto insolita

Non tanto perchè si tratta di una foto che mi hanno fatto ad un live, ma perchè è una foto in cui Luna sta ridendo (cosa assai rara) in compagnia di Dagoth, il suo fratellino umano e compagno di malefatte.
Questa foto mi piace anche perchè rende immortale un raro momento di calma dei nostri pg, in cui abbiamo potuto distrarci e non pensare alle nostre mille responsabilità da alti ufficiali, io ero appena appena stata promossa come Maestro di Gilda, mentre Daggy era stato promosso come Capitano Veterano.

Grazie Teo per averela passata, hai migliorato la qualità della giornata :*

Luna + Dagoth

Tuesday, January 22, 2008

Chorus line

Chorus line

Da stasera in cartellone a Milano, all'Allianz teatro di Assago.
Non nascondo una certa qual eccitazione per l'evento (spero di riuscire a recuperare i biglietti) perchè questo musical è uno dei più cari alla sottoscritta, in quanto mi ha accompagnato per tutti gli anni in cui ho studiato recitazione. Con i protagonisti condividevo lo stesso stato d'animo ansioso e carico di adolescenziali aspettative.
Ora riguardo a quel periodo con molta tenerezza, il ricordo di quel tempo che fu, così denso di piccoli trionfi personali, ma soprattutto carico di tanti insuccessi personali, mi è agrodolce.

Wednesday, January 16, 2008

Crisis at da office

La frase del giorno:

"Quando piove merda, sempre in prima fila, senza ombrello."

Meno male che stasera vado al cinema, mi fa un po' rabbia che "Across the Universe" lo diano solo in due sale.
Acros the Universe

Friday, January 11, 2008

Waiting to leave... song of the day.

Alle quattro di questo pomeriggio stacco e vado a prendere il trenino per Roma, l'associativismo, e gli amici paiolari, chiamano.
Tuttavia ho una canzone che mi rimbalza in testa da questa mattina, perchè a lavoro sto lavorando ad un nuovo progetto, dove le mie conoscienza da occultista della domenica pomeriggio, mi stanno tornado veramente utili.
La canzone è "The Tower" di Bruce Dickinson, tratta dal suo bellissimo "The Chemical Wedding" penultimo disco solista, prima della reunion con i maiden.

Enjoy e buon WE

Thursday, January 10, 2008

In memoriam...

iPod

Ieri mattina il mio iPod di riserva (un vecchio modello di seconda generazione), si è spento definitvamente, condividendo lo stesso fato del suo fratellino di quinta generazione (Hard disk KO), che era andato a sostituire momentaneamente.

Senza musica durante i miei viaggi sui mezzi, tutto mi sembra un po' più grigio e caotico. Detesto quel meltin' pot sonoro che sono i mezzi pubblici la mattina e la sera nelle ore di punta, quando le conversazioni di magrebini, vietnamiti, cinesi, italiani, est-europei, latinoamercani e di altre lingue e altre etnie, si fondono e confondono in un white noise quasi claustrofobico, degno della miglior megalopoli cosmopolita gibsoniana.
Cosa peggiore, sarà dover affrontare il viaggio di domani a Roma (e il relativo ritorno domenica sera) senza potermi isolare da discussioni per le quali non nutro alcun interesse.

In attesa di portare l'iPod in garanzia in assistenza, per farmelo sostituire, so già che mi mancherà moltissimo la sua compagnia canterina.
Il mio regno per un lettore mp3!

Tuesday, January 08, 2008

Ecatombe on the go

Harry Potter 7

Iniziato a leggere da un giorno scarso, sono solo a pagina 152 (fine del capitolo 8), dato che ho solo i trasbordi con i mezzi e la pausa pranzo dalla mia per leggere :( e già si contano le prime vittime, delle quali (e devo dire grazie al mio cinismo) non me ne frega un beneamato...

Però non posso non citare questa frase:
"La conosci la storia di quell'uomo che precipita da un palazzo di cinquanta piani, e a ogni piano si ripete: fin qui tutto bene, fin qui tutto bene, fin qui tutto bene... Il problema non sta nella caduta, ma nell'atterraggio."*

Sarà una luuungaaaa settimana... non so come mai ma ho idea che il mio conto dei morti aumenterà anche nelle prossime ore.

*La citazione arriva da "L'Odio" un film di Mathieu Kassovitz