Ecco il riassunto di come ho passato il mio fine settimana:
Succede che tutto questo giocare a WOW degli ultimi mesi mi abbia fatto dimenticare il fatto che al piano di sotto ci sia una Wii. Il fatto che poi ci si chiuda a giocare è una naturale conseguenza del fatto che fa bene a volte cambiare aria e mettersi a giocare con dei giochi che eran li a prender la polvere da mesi, rincarando la dose poi con il nuovo capitolo di Eroe Chitarra.
Il risultato è che ho il polso destro (quello già martoriato dalla tendinite) che mi bestemmia dietro e, new entry, anche il polso sinistro.
Basta poco, che ce vo?
Sunday, July 26, 2009
Saturday, July 25, 2009
Sunday, July 19, 2009
Mi sorge un dubbio...
Ma è una mia impressione o Father (Padre nella versione italiana) dei Manowar sembra una canzone dell'oratorio?
Che poi voglio dire, i vari gruppi quando cantano in italiaca lingua ci regalano sempre grandi momenti di ilarità, chi tra di noi non ricorda la meravigliosa Frutto del Buio... per lo meno Padre ha un testo sensato.
Più la ascolto più mi viene in mente lui! FREGT!
Che poi voglio dire io li vorrei ricordare così:
così
oppure così
Che poi voglio dire, i vari gruppi quando cantano in italiaca lingua ci regalano sempre grandi momenti di ilarità, chi tra di noi non ricorda la meravigliosa Frutto del Buio... per lo meno Padre ha un testo sensato.
Più la ascolto più mi viene in mente lui! FREGT!
Che poi voglio dire io li vorrei ricordare così:
così
oppure così
Wednesday, July 15, 2009
La sola del millennio.
E' da un po' che non mi faccio sentire, ma sono giustificata dal fatto che ieri c'era lo sciopero dei blog, domenica sono andata a giocare dal vivo (bellissimo live!) e venerdì e lunedì sono stata presa da una delle peggiori sole del millennio. Ed è proprio di questa sola colossale che voglio parlarvi oggi.
Tutto è iniziato il giorno X quando ho risposto ad un annuncio di lavoro, su uno dei miei solito siti, ve la incollo qui sotto.
Azienda in Milano ricerca 7 ambosessi da inserire nel proprio oraganico per il completamento dello stesso. I rami d'azienda da occupare sono:
amministrazione di base, gestone clienti, pubbliche relazioni.
si richiede disponibilità immedata e solo per un impegno full-time
Requisiti minimi: anche prima esperienza neo diplamati/e
Requisiti desiderati: Posti vacanti: 7
Wow che fortuna, un lavoro d'ufficio senza grossi requisiti e visto il mio cv penso che ottenere un colloquio con loro sia una passeggiata, così mi iscrivo all'offerta di lavoro e qualche giorno dopo ricevo una loro chiamata.
Il colloquio è fissato per il venerdì seguente. Con una discreta dose di speranza mi reco al colloquio.
Salgo nell'ufficio e una segretaria mi fa accomodare nella saletta della macchina del caffè. Aspetto.
Dopo qualche minuto di nulla arriva il capo_della_baraccaTM, un tizio vestito elegante ma sportivo, con la faccia da pescecane. Ci stringiamo la mano, Bungiorno, buongiorno, piacere io sono Mabelle, io sono il dott. Squalo.
Mi fa accomodare nel suo studio e mi chiede subito le mie esperienze e se ho un titolo di studio. Mentre gli racconto un po' di cose, noto che non ha un mio cv sotto mano, così tiro fuori da una cartelletta una stampa del mio curriculum impaginato.
Il dott. Squalo lo prende, lo guarda con poco interesse "E' la tua opera d'arte questa" dice sarcastico. A questo punto avrei voluto alzarmi per prenderlo a pugni in faccia, ma ho bisogno di questo lavoro, così mi faccio scivolare addosso il suo commentaccio.
Il dott. Squalo sembra poco interessato al mio racconto in generale, così dopo poco mi ferma e mi racconta che loro non cercano persone che abbiano una formazione, che offrono ai loro assunti un periodo di formazione di 6-8 mesi in cui impareranno il mestiere e che le mansoni saranno quelle di gestione clienti e piccola contabilità. Dopodichè mi chiede se il lavoro può interessarmi, da quel poco che mi ha detto sembra un lavoro da impiegata come un altro, quindi io gli dico di si, pensando che a livello di stipendio un lavoro del genere non può essere retribuito meno degli altri lavori.
Mi fissa una prova per lunedì mattina, l'orario è dalle 8.30 alle 18.30, un po' lungo penso, però tanto è una prova.
Il colloquio dura in tutto meno di 10 minuti, saluto il dott. Squalo e me ne torno a casa perplessa.
Lunedì mattina esco di casa, carica di energie determinata a ottenere il posto. Arrivo puntuale davanti al palazzo dove si trova l'ufficio. A questo punto vedo la prima straneza. Davanti al portone ci sono altre tre ragazze, ma non me ne curo più di tanto, suono il citofono e salgo, le tre mi seguono.
Ci apre la porta una segretaria e ci fa accomodare di nuovo nella saletta del caffè.
Mi siedo tranquilla e aspetto. Nella saletta c'è un piccolo stereo, la segretaria per prima cosa alza il volume, non mi spiego il perchè di questo gesto e la cosa mi da abbastanza fastidio, perchè l'acustica dello stanzino è abbstanza oriibile e quindi la musica si rivela solamente fastidiosa. Inizio ad essere abbastanza innervosita, ma questo è solo l'inizio.
Poco dopo sento un urlo, di quelli che si fanno per caricarsi/esultare, provenire dalla stanza accanto. le budella mi si attorcigliano, inizio a sudare freddo, perchè mi torna in mente Tutta la vita davanti di Virzì, evidentemente non sono la sola che ha subodorato qualcosa di strano, una delle ragazze seduta li con noi si alza, salua e se ne va. "Mi dispiace, non mi piace l'ambiente" dice e se ne va di gran carriera. Incredulità sulle facce delle altre, consapevole terrore nella mia testa. Questo lavoro non prennuncia nulla di buono.
La segretaria è stizzita dall'atteggiamento della ragazza che si è data, io guardo con sguardo permeato da lucido cinismo la segretaria "Sarà stata spaventata dall'urlo". La segretaria mi guarda male, come se avessi detto qualcosa di sbagliato e ribatte "Ma oggi festeggiano un compleanno" io non la bevo. Poco dopo la stanza a fianco inizia a vomitare persone, sembrano tutti usciti dallo stesso stampo, giacca e cravatta, cartelletta sotto braccio, sorriso da pescecane.
Non so che cosa mi abbia tenuto ancora in quel posto, forse la necessità di un lavoro, forse una ceerta sospensione dell'incredulità dovuta all'atmosfera surreale, ma nella mia testa continuavo ad aggrapparmi al pensiero che tutto sarebbe andato per il verso giusto e che quelle persone fatte a forma di rappresentanti non avessero nulla a che fare con la sottoscritta. In fondo io ero lì per un posto da impiegata.
Nella saletta del caffè appare un ometto sui 50 andati, ci inizia a chiamare una per uno, ci porta in un'altra stanza, dove ognuna di noi viene assegnata ad un Tutor. L'omino mi dice che a fine giornata dovrò sostenere un test e che solo in tre verranno assunti oggi. Così mi incammino con il mio tutor. Di li a poco scopro che tutte le mie belle illusioni per un posto come impiegata vaniscono, perchè i famosi 6-8 mesi di formazione sono 6-8 mesi di lavoro come venditore porta a porta e alla fine di questi solo i miegliori venditori diventeranno impiegati.
Per tutta la mattina seguo e osservo il lavoro del mio tutor e di un suo tirapiedi. Queste due persone mi disgustano, non solo per il lavoro che fanno, ma per la prepotenza con cui invadono le esistenze dei potenziali clienti. Dai loro discorsi l'unica aspirazione che ripongono nel loro lavoro è quella di avere tanti soldi, quando provo a buttare lì il discorso di lavoro come forma di realizzazione personale, come valore aggiiunto alla dignità della persona, loro rispondono col fatto che questo lavoro può fruttare molti soldi. Del resto il tirapiedi, un 20enne che a malapena spiccicava una parola in italiani (no non era staniero era mezzo napoletano e mezzo palermitano) mi racconta che il suo sogno è di diventare come il dott. Squalo, perchè il dott. Squalo ha tantissimi soldi.
Ho resistito fino alla pausa pranzo, ma dopo una serie di intrusioni in condomini, litigi con le portinaie (una aveva minacciato di chiamare i carabinieri) non ce l'ho fatta più, non potevo andare avanti e accettare un lavoro del genere. Saluto il tutor e il tirapiedi e mi dileguo verso casa, stanca amareggiata e ancora senza lavoro.
Tutto è iniziato il giorno X quando ho risposto ad un annuncio di lavoro, su uno dei miei solito siti, ve la incollo qui sotto.
Azienda in Milano ricerca 7 ambosessi da inserire nel proprio oraganico per il completamento dello stesso. I rami d'azienda da occupare sono:
amministrazione di base, gestone clienti, pubbliche relazioni.
si richiede disponibilità immedata e solo per un impegno full-time
Requisiti minimi: anche prima esperienza neo diplamati/e
Requisiti desiderati: Posti vacanti: 7
Wow che fortuna, un lavoro d'ufficio senza grossi requisiti e visto il mio cv penso che ottenere un colloquio con loro sia una passeggiata, così mi iscrivo all'offerta di lavoro e qualche giorno dopo ricevo una loro chiamata.
Il colloquio è fissato per il venerdì seguente. Con una discreta dose di speranza mi reco al colloquio.
Salgo nell'ufficio e una segretaria mi fa accomodare nella saletta della macchina del caffè. Aspetto.
Dopo qualche minuto di nulla arriva il capo_della_baraccaTM, un tizio vestito elegante ma sportivo, con la faccia da pescecane. Ci stringiamo la mano, Bungiorno, buongiorno, piacere io sono Mabelle, io sono il dott. Squalo.
Mi fa accomodare nel suo studio e mi chiede subito le mie esperienze e se ho un titolo di studio. Mentre gli racconto un po' di cose, noto che non ha un mio cv sotto mano, così tiro fuori da una cartelletta una stampa del mio curriculum impaginato.
Il dott. Squalo lo prende, lo guarda con poco interesse "E' la tua opera d'arte questa" dice sarcastico. A questo punto avrei voluto alzarmi per prenderlo a pugni in faccia, ma ho bisogno di questo lavoro, così mi faccio scivolare addosso il suo commentaccio.
Il dott. Squalo sembra poco interessato al mio racconto in generale, così dopo poco mi ferma e mi racconta che loro non cercano persone che abbiano una formazione, che offrono ai loro assunti un periodo di formazione di 6-8 mesi in cui impareranno il mestiere e che le mansoni saranno quelle di gestione clienti e piccola contabilità. Dopodichè mi chiede se il lavoro può interessarmi, da quel poco che mi ha detto sembra un lavoro da impiegata come un altro, quindi io gli dico di si, pensando che a livello di stipendio un lavoro del genere non può essere retribuito meno degli altri lavori.
Mi fissa una prova per lunedì mattina, l'orario è dalle 8.30 alle 18.30, un po' lungo penso, però tanto è una prova.
Il colloquio dura in tutto meno di 10 minuti, saluto il dott. Squalo e me ne torno a casa perplessa.
Lunedì mattina esco di casa, carica di energie determinata a ottenere il posto. Arrivo puntuale davanti al palazzo dove si trova l'ufficio. A questo punto vedo la prima straneza. Davanti al portone ci sono altre tre ragazze, ma non me ne curo più di tanto, suono il citofono e salgo, le tre mi seguono.
Ci apre la porta una segretaria e ci fa accomodare di nuovo nella saletta del caffè.
Mi siedo tranquilla e aspetto. Nella saletta c'è un piccolo stereo, la segretaria per prima cosa alza il volume, non mi spiego il perchè di questo gesto e la cosa mi da abbastanza fastidio, perchè l'acustica dello stanzino è abbstanza oriibile e quindi la musica si rivela solamente fastidiosa. Inizio ad essere abbastanza innervosita, ma questo è solo l'inizio.
Poco dopo sento un urlo, di quelli che si fanno per caricarsi/esultare, provenire dalla stanza accanto. le budella mi si attorcigliano, inizio a sudare freddo, perchè mi torna in mente Tutta la vita davanti di Virzì, evidentemente non sono la sola che ha subodorato qualcosa di strano, una delle ragazze seduta li con noi si alza, salua e se ne va. "Mi dispiace, non mi piace l'ambiente" dice e se ne va di gran carriera. Incredulità sulle facce delle altre, consapevole terrore nella mia testa. Questo lavoro non prennuncia nulla di buono.
La segretaria è stizzita dall'atteggiamento della ragazza che si è data, io guardo con sguardo permeato da lucido cinismo la segretaria "Sarà stata spaventata dall'urlo". La segretaria mi guarda male, come se avessi detto qualcosa di sbagliato e ribatte "Ma oggi festeggiano un compleanno" io non la bevo. Poco dopo la stanza a fianco inizia a vomitare persone, sembrano tutti usciti dallo stesso stampo, giacca e cravatta, cartelletta sotto braccio, sorriso da pescecane.
Non so che cosa mi abbia tenuto ancora in quel posto, forse la necessità di un lavoro, forse una ceerta sospensione dell'incredulità dovuta all'atmosfera surreale, ma nella mia testa continuavo ad aggrapparmi al pensiero che tutto sarebbe andato per il verso giusto e che quelle persone fatte a forma di rappresentanti non avessero nulla a che fare con la sottoscritta. In fondo io ero lì per un posto da impiegata.
Nella saletta del caffè appare un ometto sui 50 andati, ci inizia a chiamare una per uno, ci porta in un'altra stanza, dove ognuna di noi viene assegnata ad un Tutor. L'omino mi dice che a fine giornata dovrò sostenere un test e che solo in tre verranno assunti oggi. Così mi incammino con il mio tutor. Di li a poco scopro che tutte le mie belle illusioni per un posto come impiegata vaniscono, perchè i famosi 6-8 mesi di formazione sono 6-8 mesi di lavoro come venditore porta a porta e alla fine di questi solo i miegliori venditori diventeranno impiegati.
Per tutta la mattina seguo e osservo il lavoro del mio tutor e di un suo tirapiedi. Queste due persone mi disgustano, non solo per il lavoro che fanno, ma per la prepotenza con cui invadono le esistenze dei potenziali clienti. Dai loro discorsi l'unica aspirazione che ripongono nel loro lavoro è quella di avere tanti soldi, quando provo a buttare lì il discorso di lavoro come forma di realizzazione personale, come valore aggiiunto alla dignità della persona, loro rispondono col fatto che questo lavoro può fruttare molti soldi. Del resto il tirapiedi, un 20enne che a malapena spiccicava una parola in italiani (no non era staniero era mezzo napoletano e mezzo palermitano) mi racconta che il suo sogno è di diventare come il dott. Squalo, perchè il dott. Squalo ha tantissimi soldi.
Ho resistito fino alla pausa pranzo, ma dopo una serie di intrusioni in condomini, litigi con le portinaie (una aveva minacciato di chiamare i carabinieri) non ce l'ho fatta più, non potevo andare avanti e accettare un lavoro del genere. Saluto il tutor e il tirapiedi e mi dileguo verso casa, stanca amareggiata e ancora senza lavoro.
Monday, July 06, 2009
Playlist: luglio '09
Il mio vecchio mi ha richiesto una playlist per il suo locale, qualcosa di rock e ritmato.
Mi metto alla console e tiro giù qualche idea e un oretta dopo iTunes mette insieme i pezzi.
A vous:
1. Teddy Picker / Arctic Monkeys
2. Time Bomb / Rancid
3. I Wanna Be Sedated / RAMONES
4. Boys Don't Cry / The Cure
5. La feccia di briatore / Ministri
6. Even Flow / Pearl Jam
7. Word Up! / Korn
8. Supermassive Black Hole / Muse
9. The Pretender / Foo Fighters
10. 3's And 7's / Queens Of The Stone Age
11. Before Tomorrow Comes / Alter Bridge
12. In My Place / Coldplay
13. Anna-Molly / Incubus
14. Spaceman / The Killers
15. Nothin' But A Good Time / Poison
16. Paradise City / Guns N' Roses
17. C'mon And Love Me / KISS
18. Eat The Rich / Aerosmith
19. Fiend Club / Misfits
20. Fear Of The Dark / Iron Maiden
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