Eccoci finalmente!
Come promesso ad alcuni di voi, ecco il mio report su Jammin.
Iniziamo subto.
La giornata inizia davvero presto, sveglia alle 4.00 del mattino, il treno ci aspetta, dose palpabile di adrenalina nell'aria, le tanto sospirate ferie sono arrivate, e se poi condisci il tutto con una splendida alba su Milano, la giornata non può partire meglio!
Dopo diverse ore di viaggio, un autobus di Mestre affollato quanto una 91 all'ora di punta, una corsa a rotta di collo dai cancelli del parco S. Giuliano, fino al main stage (un kilometrino con tanto di zaino, tenda ed altro equipaggiamento di sopravvivenza), per accaparrarci il pass per la zono sottoplaco.
Davanti ai nostri occhi di bimbi increduli ci si pare il palco: immenso
Anche l'occhio vuole la sua parte, ci troviamo di frontee al primo esempio di trash design che la storia possa ricordare XD
L'area campeggio del parco, ovvero gioie e dolori.
Io e Pao non abbiamo avuto alcun problema a trovare posto, dato che siamo arrivati al parco all'apertura dei cancelli, ma a metà pomeriggio del primo giorno (ossia quello ad affluenza più bassa) all'entrata dell'area camping troneggiava questo cartello. Inutile sottolineare che nei giorni a seguire la situazione sarebbe peggiorata.
Finalmente gli Iron, ed incredibilmente riesco a scattare anche qualche fotina (nulla di che in realtà).
Scaletta davvero notevole con chicche depoca (bellissima Children of the damned), anche se con una presenza massiccia dei brani tratti da AMOLAD (ben 5 in scaletta), e il grandissimo ritorno di The Trooper, che esplode nell'euforia generale del pubblico
Simpatica citazione presso lo stande dell'avis! UP THE IRONS!!
L'area relax del festival è stata di sicuro la mia preferita, insieme allo stand di Guitar Hero 2.
Sotto un ampio tendone erano disposte amache, dondoli, cuscini per riposare. In più ad arricchire, un piatto già ricco, c'erano dei ragazzi che distribuivano gomme da masticare gratis, PSP in prova, lettini massaggio e bodypainter, il tutto gratis.
Ahimè è proprio vero che bastano pochi minuti per mandare in fumo un evento pianificato con pazienza, e nel quale si sono investite innumerevoli risorse.
La furia della natura non mostra pietà per questa gioiosa festa.
Devo mettervi in guardia da ciò che avete visto e sentito fin ora sull'argomento, i media vi hanno gonfiato la faccenda a dismisura. NON si è trattato di una tromba d'aria, ma di una fortissia raffica di vento (vento a 80KMhh) perchè se di tromba d'aria si fosse trattato, posso assicurarvi che la mia tenda non ne sarebbe di certo uscita indenne come invece è successo, e che gli alberi del parco sarebbero stati decimati (io ne ho visto solo 1 spezzato).
Sui feriti, anche qui non è chiaro dai media quanti ce ne siano stati, chi dice 20, chi 30, chi 8. Parlando con il servizio d'ordine del festival, il conto finale dei feriti è 4 persone.
Attenzione, non voglio minimizzare assolutamente quello che è successo, le foto che ho scattato mi lasciano senza parole, e con molto amaro in bocca, ma mi indigna di più la speculazione dei mass media.
Presa dallo sconforto per aver saputo che il festival veniva annullato, mi sono messa a gironzolare per il campo tende, non che ci fosse molto altro da fare, dato che la polizia piantonava il parco e a noi campeggiatori non era permesso girare al di fuori di una ristretta area.
Certo che la gente quando ci si mette ha uno spiccato spirito artistico
La mattina del 16 leviamo le tende (è proprio il casi di dirlo) e con molto amaro in bocca (cazzo gli Areosmith!!) rientriamo verso Milano. Un'ultimo sguardo verso il parco, la prossima volta andrà meglio?
2 comments:
E' stato il Dio Metallo che ha scatenato la sua nordica, gelida furia per impedire ai poser, ai traditori del tru metal of stiol e soprattutto a Vasco di calcare lo stesso palco degli Iron Maiden. Sia resa lode al Dio Metallo!
Lo dicevano alla Marvel che Thor sarebbe tornato...
Beh, meno male che state tutti bene e che non è stato così grave!
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