Friday, December 12, 2008

Angosciosa angoscia e altre tautologie...

Sembra il titolo di un romanzo moderno, sapete quelli che fanno un po' il verso ad un De Carlo disimpegnato oppure qualcosa di vagamente assimilabile allo stile di Baricco... non so forse sto sragionando.

Il fatto è che dal giorno dell'ultimo post non ho più avuto respiro, tra il lavoro e i vari passatempi mi sono ritrovata a ripromettermi continuamente di aggiornare il blog e altre cose che attendono di essere messe a posto, trascinandomi in uno stato di stanchezza perpetua fino ad oggi, giornata che si preannuncia tranquilla, in quanto Mr. L è in trasferta veronese ed io ho una consegna facile facile da assolvere.

Ebene tiriamo un po' le somme di questa settimana scalcagnata.

Fiera dell'artigianato.
Come ogni anno questo colorato caravanserai è arrivato portando in Milano una ventata di vero meltin pot. Per una settimana la fiera si trasforma in una vera e propria casba degna del miglior racconto cyberpunk (ah la megalopoli e i suoi innumerevoli strati etnco-sociali) oppure in una versione live del tanto amato Mercato Fluttuante del Nessundove di Gaiman. Morale della favola molti acquisti meravigliosi... già ne sento la mancanza.

Giorno del giudizio.
Ho sentimenti e impressioni contrastanti su questo evento.
L'ho affrontato grossomodo serenamente, dopo essere stata travolta da un grosso uragano emotivo (e ancora grazie Gab). La questione però mi ha lasciato abbastanza confusa, il mio discorso è sembrato piacere ai miei interlocutori, ma il problema è stato che dopo aver sentito le loro motivazioni e intenti io non ero più sicura che fosse quello che cercavo.
Corollario: sono ancora in giro e mi guardo in torno.

Concilio di inverno.
I soliti noti si imbarcano nell'avventura giocoruolistica invernale e a parte prendere veramente tanto freddo (mi stupisco di esserne uscita indenne) la sottoscritta è stata promossa di grado (Rank 5 YAY! :D) dopo aver sostenuto un'esame che mi aveva messo parecchia agitazione nei giorni precendenti all'eventone. Per il resto sono stati tre giorni molto veoci e non del tutto sereni come avrei voluto che fossero. L'ombra inquetante e incombente del lavoro si affacciava prepotentemente di tanto in tanto, scacciando quei momenti di distrazione e sfogo.

Altro.
Grazie a dio oggi è venerdì, per parafrasare gli ammarecani.

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