Saturday, September 26, 2009

Una promessa è una promessa.

E che diavolo!

Avevo previsto qesto post per venerdì (cioè ieri) in giornata, tuttavia sono stata molto occupata, principalmente per colpa sua
carrot cake

ma non solo, ho dovuto gestire alcune situazioni pendenti e altre amenità, di cui non voglio ammorbarvi.

Dove ero rimasta?
Ah si, è venerdì mattina, ed io devo preparare una carrot cake, da portare come cadeau a Ivan e Jimena (ve ne parlerò nei prossimi giorni) per ringraziarli per l'ospitalità di sabato pomeriggio.
Per fare una carrot cake ci vogliono le carote, mi sembra lapalissiano, ma il mio frigo ne è sprovvisto, esco quindi a fare la spesa. Destinazione Esselunga!

Zainetto in spalla e ipod nelle orecchie mi incammino sul mio sentiero, accompagnata dalla inseparabile colonna sonora che mischia indie, metal, crossover e varie ed eventuali, quand'ecco che fa capolino della modalità random questa canzone:


Sono i Gamma (si è power metal) l'album è il magnifico Somewhere out in space, avevo 17 anni la prima volta che l'ho ascoltato.

Bene, ora sta per cominciare una nuova puntata del Mab-Amarcord, se non ve ne può fregare nulla del mio monologo logorroico, ok il post è finito, altrimenti proseguite, ma occhio, parlerò ancora di brutte fanfiction, per la precisione di un'altra mia fanfiction adolescenziale(anche questa scritta male), ma per fortuna vostra qui non c'entra nulla Axia Stonewlf (fu Okami).

Dicevo i Gamma Ray, Winged Horse per la precisione.
La cosa che mi aveva colpito più di tutte in quella canzone era il testo, quella battaglia tra bene e male, luce e oscurità, senza una vera e propria fine.
Quella battaglia perpetua mi colpì così tanto che decisi che avrei scritto un racconto, perchè credevo fortemente fosse giusto e doveroso rendere omaggio a qualcosa di così potente, o per lo meno decisi che cimentarmi con qualcosa che impressionasse anche altre persone su una tematica che mi aveva toccato così dal profondo.

L'intento era nobile, la scrittura un po' meno, anche se qualche cosa di buono, nel rileggere il manoscritto oggi - anche questo più o meno perso/distrutto nei meandri del tempo come i racconti di Axia, amen - se ne potrebbe tirar fuori.

Vi vedo fremere sulle vostre seggiole, so che morite dalla volgia di ascoltare l'avvincente trama, vi accontento subito, tra parentesi i miei sarcastici autocommenti (quando uno ci prova gusto a demolire il suo stesso lavoro).

La vicenda inizia in un distretto povero di una città senza nome, il protagonista un ragazzo, tormentato da incubi e malessere per la perdita del suo miglire amico. La particolarità di questa scena è l'ambiente, si tratta di un pianeta dove è sempre notte, col senno di poi mi spiace non aver approfondito questo aspetto della vicenda, anche se ai fini del racconto il mondo natale di Seb (il nostro) non ha molta importanza, percchè nel giro di pochi passaggi si trova ad abbandonarlo.

Incontrata un'elfa oscura (ma allora è un vizio!) negromante, che gli spiega che lei è qui per portarlo sulla Luna Nera (!) dove entrerà tra le fila di un esercito di creature della notte. Il nostro si lascia convincere (si vede che attraversavo quella fase adolescenziale dove tutto deve essere cattivo ad ogni costo) e parte per la luna oscura. Appena arrivato su questa Luna il nostro si accorge di aver fatto una scelta non proprio sensata (ma dai?!), ma ormai è troppo tardi per tirarsi indietro. Si trova in un ambiente seppur molto simile, come condizioni ambientali atmosferiche al suo mondo natale, anche qui è sempre notte, tutta via in principio ne è stranito e intimorito, anche per via della diversità e della amalgama di razze mostruose che compongono le fila degli armati di questo sedicente esercito oscuro, e soprattutto è messo in soggezione dai modi selvaggi e crudeli che tutti sembrano avere (si chiama esercito oscuro mica per nulla).

Seb non sa cosa pensare, è prigioniero in un mondo ostile abitato da mostri, tuttavia poco dopo il suo arrivo fa la conoscenza di una ragazza, uno dei pochi umanoidi presenti sulla Luna oscura. La ragazza si presenta, e nonostante alcuni dubbi che il nostro ha su di lei (figurati se non davo i superpotei a qualcuno, vediamo se indovinate che razza di personaggio è la cooprotagonista, al vincitore una bambolina e una fetta di torta di carte... Signor Bobby, tu sei esonerato :P), i due legano abbastanza in fretta.

A questo punto della storia succedono diverse cose, che devo aver scritto male e affrettatamente, perchè ho un vuoto di memoria tra l'arrivo di Seb e la presentazione con Vega (la ragazza strana) e la prima battaglia, tra cui l'introduzione del super cavaliere nero (il cavaliere dello zodiaco ha pure tanto di armatura improbabile), di cui il nostro rimane subito colpito e che tutti temono e viene spiegato che questo super cavaliere nero è il generale dell'esercito.

Arriva la prima battaglia, dopo un tot di mesi di addestramento dei due, mesi in cui non spiego che cosa succede (ah le gioie della mala scrittura!).
Durante la battaglia contro l'esercito della luce (eccerto l'esercito dell'oscurità contro chi deve andare??) l'esercito dell'oscurità le prende, perde il mega cavaliere dello zodiaco, ma i nostri si salvano, anzi a quanto mi ricordo si soono anche fatti valere.
Gli eserciti si ritirano e fanno ritorno ognuno al suo quartier generale, urge una soluzione per rimpiazzare il cavaliere dello zodiaco caduto in battaglia (tra l'altro in modo becero e ridicolo, se non ricordo male) e quale idea migliore se non dare il comando (senza nessun motivo logico) a quel frescone del protagonista!

A questo punto Seb è tuto esaltato, ma al contempo si fa delle pare notevoli e poi passa ancora del tempo, e ovviamente non descrivo cosa succede (o non me lo ricordo, perchè doveva essere qualcosa di insignificante o talmente scritto male) ma fatto sta che arriva il momento di una nuova battaglia, e allora il nostro cha le paranoie, deve condurre l'eseeercito contro quelli della luce, così decide di chiedere una licenza e porta Vega sul suo piante dove è sempre notte e qui arriva la svolta intimista, lui gli racconta del suo amico perduto, e siccome il momento è propizio per gli outing anche la nostra gli fa una sconvolgente rivelazione (tentevi forte...) lei non è una ragazza normale, bensì una vampira (A me tuailàit mi fa una sega). Lacrime di commozione, momento molto emo e i due si giurano eterna amicizia e tornano a casa che c'è una guerra da combattere (mioddioooootiprego puniscimi per quello che ho scrittooooooo).

(ci siamo quasi, manca poco, lo so che è un supplizio, ma se siete arrivati fino a qui potete farcela dai!)

E siamo alla battaglia finale, la resa dei conti.
Seb è diventato cavaliere dello zodiaco, è in prima linea e guida i suoi, va contro il cavaliere dello zodiaco degli avversari, i due si battono in cielo cavalcando i loro destrieri alati. E' uno scontro senza esclusione di colpi, ma alla fine il nostro la spunta, colpisce e riesce a uccidere il cavaliere bianco, che cade al suolo. L'esercito oscuro vince questa volta.
Seb decide di togliere l'elmo al cavaliere dello zodiaco bianco, e colpo di scena: il ccavaliere bianco è l'amico perduto del nostro!
Questa rivelazione causa in Seb rabbia e turbamento, che lo portano sul finale del racconto a disertare a rinunciare al suo titolo di cavaliere dello zodiaco e insieme all'amica vampira fuggono e si danno alla vita da avventurieri.

Le forze del buio non sono minimamente colpite da questa mossa del nostro, ed imperterrite continuano la loro lotta contro le forze della luce nominando un altro cavaliere dello zodicao.

Fine, grazie al cielo.

Ora non so perchè vi ho raccontanto questa storiella, a parte per mostrarvi come non si scrive un racconto fantasy, solo che da quando sono a casa mi capita molto più spesso di ripensare ad avvenimenti o particolari che hanno significato qualcosa in passato e quella canzone dei Gamma ha riportato a galla tutta questa storia, che all'epoca, nonostante fosse di poche pagine, mi era costata moltissima fatica e per la quale andavo davvero fiera.

Tra l'altro ero così orgogliosa che decisi di regalarla al Signor Bobby per il suo compleanno di quell'anno. La storia ai tempi gli era piaciuta, credo che a rileggerla ora con occhio critico potrebbe usarla benissimo come esca per accendere il fuoco del barbeque.
Del resto io farei altrettanto.

1 comment:

Bobby S. Pedersen said...

Uhm... per fare una cosa del genere dovrei aprire il raccoglitore in cui lo conservo insieme a tutte le cose importanti del passato, tirarlo fuori dalla cartelletta e far sparire per sempre un racconto che, pur con le sue ingenuità ovvie e necessarie, ha ancora tanto da dire.
Chi me lo fa fare? Senza contare che dovrei pure comprare il barbecue... Naaaaa....