Thursday, October 29, 2009

The Whirlwind review

Sette anni di attesa valgono ogni singolo giorno di silenzio se poi quello che ne esce fuori è questo novo inedito del supergruppo prog-rock Transatlantic.

The Whirlwind

Il vortice è una suite in 12 parti lunga 77 minuti circa, il cui motore principale è la ricerca, che porta inevitabilmente ad una analisi di un genere sfaccettato come il progressive rock, che va ad affrontare tutti gli stilemi e i punti chiave di questo genere, numerose citazioni, che però hanno il pregio di non suonare mai come un plagio e soprattutto nel contesto prog i più che presenti singoli assoli o parti prive di cantato non si rivelano mai fini a se stesse eccedendo in una prolissità musicale, che è spesso il grande difetto di musicisti virtuosi.

Trattandosi de facto di un'unica traccia non è possibile analizzare brano per brano, il disco va ascoltato nella sua interezza. Bisogna farsi investire da questo vero e proprio uragano sonoro e guardare attraverso l'occhio del ciclone. Una volta iniziato l'ascolto si verrà travolti da questo turbine composto dalle emozioni più disparate, che termina con un senso di sollievo, esattamente come quando una tempesta si placa.

The Whirlwind è senza dubbio il loro disco simbolo ed anche quello più maturo (senza contare che è stato registrato nel giro di una settimana), perchè rappresenta in modo perfetto ed armonico gli stili, così diversi, di questi quattro musicisti.

Ecco la tracklist:
• Overture/Whirlwind
• Wind Blew Them All Away
• On the Prowl
• Man Can Feel
• Out of the Night
• Rose Colored Glasses
• Evermore
• Set Us Free
• Lay Down Your Life
• Pieces of Heaven
• Is It Really Happening?
• Dancing with Eternal Glory/Whirlwind (Reprise)

4 comments:

Avion said...

Need

Unknown said...

Domani vado a comprare la uber edition con il dvd del making of :)
Non vedo l'ora!

Unknown said...

Sono giorni che lo ascolto e lo riascolto (in versione promo) senza stancarmi mai ed emozionandomi sempre e di più ... .
Lo considero uno dei migliori album dell'anno e, finalmente, riascolto il Prog che amo, senza scendere a patti con i cloni, ma sfornando musica di altissimo livello, con bellissimi arrangiamenti e una tecnica sopraffina mai fine a se stessa.

Unknown said...

Io non ce la facevo più con la versione promo, le voci che sovrascrivevano la musica erano fastidiose alla lunga... comunque è davvero un super disco :D Ora speriamo che il prossimo non ce lo facciano aspettare per altri 7 anni ^_^