Sunday, February 12, 2006

Ode al tassista senza nome

Non leggerai mai questo blog
non sappiamo come si chiami il tuo taxi
però sappi che ieri notte ci hai salvato la vita =)

Il sabato notte passato in ospedale è sempre un'esperienza che ti fa apprezzare il fatto di condurre una vita tranquilla.
Se da un lato ti ritrovi la sfortuna di correre al pronto soccorso per un piccolo incidente, dall'altro capisci quanto siano stupidi quelli che il sabato sera escono per locali.
Mentre aspettavamo il nostro turno nella saletta d'attesa del pronto soccorso (e abbiamo volutamente evitato Niguarda, l'ospedale più grande di Milano) abbiamo visto e sentito un pò di cose, da un buttafuori suturato per una rissa fuori da un locale, ad una ragazza che probabilmente ha subito violeza, a un extracomunitario arrestato dalla pula ecc ecc.

Ma la cosa peggiore è stato il ritorno verso casa.
Cercare un taxi dopo le 3 del sabato sera in quella zona, ma in generale a Milano è un impresa, perchè non ci sono più mezzi pubblici e tutti i club e discoteche chiudono e tutti i fighetti senza macchina devon tornare a casa.
Su tre compagnie di taxi nessuna è stata in grado di trovare una macchina per noi. Già ci si prospettava la poco allettante prospettiva di farcela a piedi fino a casa (circa 45 minuti di tragitto attraverso strade non troppo sicure), quando vedo Pao che slancia un braccio nel nulla, ed un macchina bianca inchioda, fa inversione ad U e viene a recuperarci.

Morale della favola: esiste una giustizia divina, penso quando passiamo davanti all'hollywood e vedo branchi di figli di papà che aspettano al freddo il loro passaggio verso casa.

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