=)
Già perchè all'inizio eravamo io e pochi altri ad avere un blog, poi quelle matte di sette vite hanno fatto il loro, e così adesso tutti ci stiamo facendo il blog del proprio personaggio di Bubblewoods, e non poteva di certo mancare il mio
Il titolo, se ve lo state chiedendo, è una citazione a Stardust di Neil Gaiman, storia alla quale (involontariamente) mi sono ispirata per creare il mio personaggio.
Essere grafomani è una compulsione più forte del cibo e dei vestiti.
Friday, March 31, 2006
Thursday, March 30, 2006
E il viaggio continua
Incredibilmente la sessione di ieri di D&D - Forgotten Realms è stata più incredibile di quello che potessi credere!
Abbiamo abbattuto due Ankheg, e grazie alla loro corazza abbiamo recuperato i soldi per pagarci il viaggio.
L'incredibile sta nel fatto che ieri i miei dadi han girato in maniera decente (ho anche confermato un critico!), permettendomi di sostenere un combattimento degno di questo nome (cosa che non succede mai quando gioco Vanya).
Ma cambiando argomento.
Fatevi un giro su questo sitino, credo potreste trovarlo interessante ^_^ personalmente ho trovato la sezione iTunes molto carina.
Abbiamo abbattuto due Ankheg, e grazie alla loro corazza abbiamo recuperato i soldi per pagarci il viaggio.
L'incredibile sta nel fatto che ieri i miei dadi han girato in maniera decente (ho anche confermato un critico!), permettendomi di sostenere un combattimento degno di questo nome (cosa che non succede mai quando gioco Vanya).
Ma cambiando argomento.
Fatevi un giro su questo sitino, credo potreste trovarlo interessante ^_^ personalmente ho trovato la sezione iTunes molto carina.
Monday, March 27, 2006
Reduci da cartoomics
E il portafogli piange!
Vediamo di fare il punto su cosa ho comprato :D
Allora fumetti, fumetti e anconra fumetti!
Tralasciando la parentesi House of M e dei manga che sto seguendo (DNAngel ecc ecc) veniamo al piatto forte
Infierno
Una storia autoconclusiva muta, sulla morte di un mafioso e delle sue peripezie nell'aldilà, semplicemente fantastica :)
Poi l'attesissimo (almeno per quel che mi riguarda) 100 anime #2, che ho già letto, ed è anche meglio del primo volume
E sono riuscita anche a recuperare lo sfuggente anello dei 7 mondi (entrambi i volumi, già che c'ero e crepi l'avarizia!), per la gioia di Matteo (Almeno la smetterò di rompergli le scatole perchè me li procuri lui...)
Pao mi ha regalato questa litografia di Larry Elmore autografata *___* un amore, e per concludere degnamente il modulo S1 per AD&D "Tombs of Horror" prima edizione, stampa monocromatica. Per chi si intende di D&D, ma anche per chi non se ne intende, "La Tomba degli Orrori" è una di quelle avventure leggendarie, ed il signore dei geek, Kovalic, ha elogiato questa avventura mitica con una strip. La leggenda vuole che nessuno sia mai riuscito a sopravvivere al modulo in questione.
Vi farò sapere.
Vediamo di fare il punto su cosa ho comprato :D
Allora fumetti, fumetti e anconra fumetti!
Tralasciando la parentesi House of M e dei manga che sto seguendo (DNAngel ecc ecc) veniamo al piatto forte
Infierno
Una storia autoconclusiva muta, sulla morte di un mafioso e delle sue peripezie nell'aldilà, semplicemente fantastica :)
Poi l'attesissimo (almeno per quel che mi riguarda) 100 anime #2, che ho già letto, ed è anche meglio del primo volume
E sono riuscita anche a recuperare lo sfuggente anello dei 7 mondi (entrambi i volumi, già che c'ero e crepi l'avarizia!), per la gioia di Matteo (Almeno la smetterò di rompergli le scatole perchè me li procuri lui...)
Pao mi ha regalato questa litografia di Larry Elmore autografata *___* un amore, e per concludere degnamente il modulo S1 per AD&D "Tombs of Horror" prima edizione, stampa monocromatica. Per chi si intende di D&D, ma anche per chi non se ne intende, "La Tomba degli Orrori" è una di quelle avventure leggendarie, ed il signore dei geek, Kovalic, ha elogiato questa avventura mitica con una strip. La leggenda vuole che nessuno sia mai riuscito a sopravvivere al modulo in questione.
Vi farò sapere.
Friday, March 24, 2006
Non passate da piazza Duomo domani sera...
Se ci tenete a non incorrerrere nel TRL Awards (Acronimo di Terrificante Raduno dei Lobotomizzati awards), ossia migliaia di ragazzini urlanti per idoli di carta del momento (ho letto la lista degli ospiti, se ne conosco 3 è dir tanto...)
Piuttosto raggiungetemi al salone del cioccolato in fiera :)
Piuttosto raggiungetemi al salone del cioccolato in fiera :)
Gli orsetti del cuore
Ve li ricordate gli orsetti del cuore? Io da piccola li adoravo, erano il mio cartone preferito e avrò visto il loro film una serie di volte innumerevole.
Negli ultimi giorni mi sono ritrovata a fare un pò di amarcord, cosìdopo tanto tempo ritorno con un test.
Ecco quale Orsetto del cuore sono.
Negli ultimi giorni mi sono ritrovata a fare un pò di amarcord, cosìdopo tanto tempo ritorno con un test.
Ecco quale Orsetto del cuore sono.
Friend Bear | |
Wednesday, March 22, 2006
Un impegno preciso....
Recuperare 400 monete d'oro.
Money makes the world go around,
the world go around, the world go around,
Money makes the world go around,
it makes the world go round.
Questo sarà il tema della sessione di D&D di questa sera.
Il mio pg e quello di Fu sono alla disperata ricerca di un passaggio marittimo per raggiungere casa, e l'unica nave che ce lo ha concesso vuole però in cambio 400 monete d'oro, il che è un grosso problema dato che i nostri due personaggi, ed i due png che abbiamo al seguito, sono al verde.
Immagino che passerò tutta la sessione a prendere a testate un muro vista la mia recente (s)fortuna con i dadi...
Sempre che la compagnia di mercenari cattivi che ci vuole morti (che al momento si trova nella stessa città in cui ci troviamo noi) non ci trovi ed uccida.
Inizio a mettere il D20 nel freezer così si rinfresca le idee!
Gianni, l'ottimismo vola!
...
Money makes the world go around,
the world go around, the world go around,
Money makes the world go around,
it makes the world go round.
Questo sarà il tema della sessione di D&D di questa sera.
Il mio pg e quello di Fu sono alla disperata ricerca di un passaggio marittimo per raggiungere casa, e l'unica nave che ce lo ha concesso vuole però in cambio 400 monete d'oro, il che è un grosso problema dato che i nostri due personaggi, ed i due png che abbiamo al seguito, sono al verde.
Immagino che passerò tutta la sessione a prendere a testate un muro vista la mia recente (s)fortuna con i dadi...
Sempre che la compagnia di mercenari cattivi che ci vuole morti (che al momento si trova nella stessa città in cui ci troviamo noi) non ci trovi ed uccida.
Inizio a mettere il D20 nel freezer così si rinfresca le idee!
Gianni, l'ottimismo vola!
...
Thursday, March 16, 2006
Internet è per il porno.
E quanto han ragione!
Accendete le casse e ridete, non preoccupatevi, nessuna oscenità in questo link.
:)
Accendete le casse e ridete, non preoccupatevi, nessuna oscenità in questo link.
:)
Wednesday, March 15, 2006
La ballata della foglia caduta
Il vento è il mio cavaliere
Mi conduce in questo silenzioso valzer
Attraverso l'aree
Mi conduce in questo silenzioso valzer
Attraverso l'aree
Wednesday, March 08, 2006
Scheletri nell'armadio
A volte ti dimentichi di cose che hai fatto/scritto.
Oggi facevo pulizia qua e la ed ho ritrovato un mio vecchio racconto, molto breve in verità.
Risale al periodo Fight Club.
Che dire d'altro se non enjoy?
Jack
Se non avessi la certezza matematica che questo non è un sogno non crederei a quello che sto per fare.
Mi chiamo Jack Warrol, 29 anni 7 mesi e 15 giorni.
Per tutta la vita sono stato un verme smidollato, pecora tra le pecore, non mi sono mai fatto notare, ero la classica persona che a scuola dava e riceveva il minimo, nessuna aspirazione a qualche cosa di meglio, nessuna integrazione sociale, sono il fantasma di me stesso, e, ne sono sicuro, la gente fino ad oggi non si curava della mia presenza, ma da domani tutti parleranno del vecchio Jack e di come se ne è andato con il botto.
Ora lo sento, il freddo metallo premuto con matematica precisione e sicurezza contro la mia tempia destra.
Cain è qui con me, dorme beato, ancora sento le sue parole rimbombare nella mia testa “Lo scopo della vita non è forse morire?”. E’ steso sul divano si è lasciato cadere a peso morto ed ha un sorriso ebete stampato sul volto, vecchio diavolo…
Un ultima occhiata alla foto mia foto del giorno del diploma, poi chiudo gli occhi e
...
Come ogni mattina la mia giornata inizia alle 7.45, rovistando tra le mie quattro cose presi una camicia bianca ed un golf grigio asfalto, ho la testa pesante, l’unica cosa che può tirarmi su è una buona dose di caffeina. Trangugio il caffè nero, amaro e caldo, ormai non vi presto più attenzione, né al sapore né all’elevata temperatura. Prendo la borsa e esco di casa, pronto per andare a lavorare.
Sono un tutt’uno con l’ambiente circostante, un camaleonte urbano, la mia figura eretta di esemplare maschio di Homo Sapiens si fonde tra l’asfalto e il cielo plumbeo. Mi dirigo verso la metropolitana, sono lì solo come un cane sulla banchina, guardo i gruppetti di studenti e di altri impiegati parlare, ridere e scherzare; di sottofondo la filodiffusione della metropolitana trasmette “Stairway to Heaven” dei Led Zeppelin. In quel momento mi rendo conto di una cosa che in 29 anni di vita il sottoscritto non ha mai notato:
sono S-O-L-O !
Arrivo in ufficio in orario e mi sistemo nel mio box, sulla scrivania trovo ammonticchiate un numero di pratiche da sbrigare, non sono tutte mie in verità, da anni ormai i colleghi mi fanno “dono” di parte del loro lavoro, ed io faccio spallucce e lavoravo anche per loro, non facevo storie perché non volevo litigi e discussioni, ma accollarmi il loro lavoro non mi rende certo felice.
Le 17.30, la fine di una giornata lavorativa. E' buio e come se non bastasse si mitte a piovere, e sono senza ombrello.
La pioggia nella mia miserabile esistenza ha sempre rappresentato una sorta di leit-motiv: pioveva quando la mia ragazza mi lasciò (non sei tu… sono io), pioveva quando il mio vecchio se ne andò di casa, pioveva quando a mia madre (pace all’anima sua) diagnosticarono un cancro e pioveva quella sera, la sera in cui la mia vita cambiò.
Stavo sotto un cornicione sulla pensilina, stranamente deserta data l’ora, una leggera foschia si alzava dal terreno e tutto sembra far parte di una scena onirica, quasi surreale, quando lo vedo.
Passo sicuro, quasi arrogante nell’incedere, spolverino di pelle e totalmente vestito di nero, Cain faceva la sua trionfale entrata in scena.
“Hai una sigaretta?” mi fa lui, io tartaglio un timido no, avverto il suo forte ascendente e ne sono allo stesso tempo attratto e turbato.
“Che tempo da lupi, non è vero Mr. Jack Warrol?”. Un brivido mi percorre la schiena, come fa a conoscere il mio nome?
Se prima ero turbato, ora sono teso come una corda di violino, faccio per parlare, gesticolo freneticamente, “Ma..Ma lei..Ma..” non terminai mai quella frase perché l’uomo in nero indica il mio badge di riconoscimento dell’ufficio. Imbarazzatissimo provvedo a rimuoverlo, lui sembra molto divertito ed io, invece, molto goffo.
“Io sono Cain” Nel mentre arriva il mio treno, salgo e lo saluto con un cenno della mano.
Torno a casa, la notte passa agitata; la sera seguente lo incontro ancora, e la sera dopo anche , e quella dopo ancora, e così via per ben tre mesi.
Ormai io e Cain siamo diventati amici, io non faccio domande su di lui e di contro lui aiuta me con i rapporti interpersonali.
Finché una sera seguo il mio nuovo amico al poligono di tiro, vuole insegnarmi a sparare; quando prendo in mano quella Beretta automatica ne avverto il nero potere e la sensazione che provo ogni volta che parte un colpo è piacevole: sparare a quelle sagome di cartone pressato era la cosa che mi piaceva di più.
Ultimamete non sono il più il bravo ragazzo sottomesso che ero sempre stato, gli altri lo avvertono, l’artefice del mio cambiamento è il buon vecchio Cain, lui sacome tirar fuori il meglio di me.
Finché non arriva quel giorno. Il capo mi vuole parlare, quando vado da lui mi licenzia senza fare tanti complimenti. Non so che cosa mi ha preso in quel momento, mi avvento su di lui e lo strangolo, poi me ne vado dall’ufficio, come se nulla fosse successo.
Arrivo a casa e chiamo Cain, dopo poco lui arriva da me.
Capisce subito e mi porge la sua pistola, mentre lo fa mi dice “Lo scopo della vita non è forse morire?”.
Gli sorrido, ha il brutto vizio di ripetermi sempre quella frase, poi gli sparo, Cain barcolla e si lascia cadere a peso morto sul divano. Muore di li a poco, ma con uno strano sorriso da ebete stampato sul volto, vecchio diavolo…
Porto la pistola alla tempia destra, guardo la foto fatta il giorno della consegna del diploma: “Va fatto”
BANG!
Oggi facevo pulizia qua e la ed ho ritrovato un mio vecchio racconto, molto breve in verità.
Risale al periodo Fight Club.
Che dire d'altro se non enjoy?
Jack
Se non avessi la certezza matematica che questo non è un sogno non crederei a quello che sto per fare.
Mi chiamo Jack Warrol, 29 anni 7 mesi e 15 giorni.
Per tutta la vita sono stato un verme smidollato, pecora tra le pecore, non mi sono mai fatto notare, ero la classica persona che a scuola dava e riceveva il minimo, nessuna aspirazione a qualche cosa di meglio, nessuna integrazione sociale, sono il fantasma di me stesso, e, ne sono sicuro, la gente fino ad oggi non si curava della mia presenza, ma da domani tutti parleranno del vecchio Jack e di come se ne è andato con il botto.
Ora lo sento, il freddo metallo premuto con matematica precisione e sicurezza contro la mia tempia destra.
Cain è qui con me, dorme beato, ancora sento le sue parole rimbombare nella mia testa “Lo scopo della vita non è forse morire?”. E’ steso sul divano si è lasciato cadere a peso morto ed ha un sorriso ebete stampato sul volto, vecchio diavolo…
Un ultima occhiata alla foto mia foto del giorno del diploma, poi chiudo gli occhi e
...
Come ogni mattina la mia giornata inizia alle 7.45, rovistando tra le mie quattro cose presi una camicia bianca ed un golf grigio asfalto, ho la testa pesante, l’unica cosa che può tirarmi su è una buona dose di caffeina. Trangugio il caffè nero, amaro e caldo, ormai non vi presto più attenzione, né al sapore né all’elevata temperatura. Prendo la borsa e esco di casa, pronto per andare a lavorare.
Sono un tutt’uno con l’ambiente circostante, un camaleonte urbano, la mia figura eretta di esemplare maschio di Homo Sapiens si fonde tra l’asfalto e il cielo plumbeo. Mi dirigo verso la metropolitana, sono lì solo come un cane sulla banchina, guardo i gruppetti di studenti e di altri impiegati parlare, ridere e scherzare; di sottofondo la filodiffusione della metropolitana trasmette “Stairway to Heaven” dei Led Zeppelin. In quel momento mi rendo conto di una cosa che in 29 anni di vita il sottoscritto non ha mai notato:
sono S-O-L-O !
Arrivo in ufficio in orario e mi sistemo nel mio box, sulla scrivania trovo ammonticchiate un numero di pratiche da sbrigare, non sono tutte mie in verità, da anni ormai i colleghi mi fanno “dono” di parte del loro lavoro, ed io faccio spallucce e lavoravo anche per loro, non facevo storie perché non volevo litigi e discussioni, ma accollarmi il loro lavoro non mi rende certo felice.
Le 17.30, la fine di una giornata lavorativa. E' buio e come se non bastasse si mitte a piovere, e sono senza ombrello.
La pioggia nella mia miserabile esistenza ha sempre rappresentato una sorta di leit-motiv: pioveva quando la mia ragazza mi lasciò (non sei tu… sono io), pioveva quando il mio vecchio se ne andò di casa, pioveva quando a mia madre (pace all’anima sua) diagnosticarono un cancro e pioveva quella sera, la sera in cui la mia vita cambiò.
Stavo sotto un cornicione sulla pensilina, stranamente deserta data l’ora, una leggera foschia si alzava dal terreno e tutto sembra far parte di una scena onirica, quasi surreale, quando lo vedo.
Passo sicuro, quasi arrogante nell’incedere, spolverino di pelle e totalmente vestito di nero, Cain faceva la sua trionfale entrata in scena.
“Hai una sigaretta?” mi fa lui, io tartaglio un timido no, avverto il suo forte ascendente e ne sono allo stesso tempo attratto e turbato.
“Che tempo da lupi, non è vero Mr. Jack Warrol?”. Un brivido mi percorre la schiena, come fa a conoscere il mio nome?
Se prima ero turbato, ora sono teso come una corda di violino, faccio per parlare, gesticolo freneticamente, “Ma..Ma lei..Ma..” non terminai mai quella frase perché l’uomo in nero indica il mio badge di riconoscimento dell’ufficio. Imbarazzatissimo provvedo a rimuoverlo, lui sembra molto divertito ed io, invece, molto goffo.
“Io sono Cain” Nel mentre arriva il mio treno, salgo e lo saluto con un cenno della mano.
Torno a casa, la notte passa agitata; la sera seguente lo incontro ancora, e la sera dopo anche , e quella dopo ancora, e così via per ben tre mesi.
Ormai io e Cain siamo diventati amici, io non faccio domande su di lui e di contro lui aiuta me con i rapporti interpersonali.
Finché una sera seguo il mio nuovo amico al poligono di tiro, vuole insegnarmi a sparare; quando prendo in mano quella Beretta automatica ne avverto il nero potere e la sensazione che provo ogni volta che parte un colpo è piacevole: sparare a quelle sagome di cartone pressato era la cosa che mi piaceva di più.
Ultimamete non sono il più il bravo ragazzo sottomesso che ero sempre stato, gli altri lo avvertono, l’artefice del mio cambiamento è il buon vecchio Cain, lui sacome tirar fuori il meglio di me.
Finché non arriva quel giorno. Il capo mi vuole parlare, quando vado da lui mi licenzia senza fare tanti complimenti. Non so che cosa mi ha preso in quel momento, mi avvento su di lui e lo strangolo, poi me ne vado dall’ufficio, come se nulla fosse successo.
Arrivo a casa e chiamo Cain, dopo poco lui arriva da me.
Capisce subito e mi porge la sua pistola, mentre lo fa mi dice “Lo scopo della vita non è forse morire?”.
Gli sorrido, ha il brutto vizio di ripetermi sempre quella frase, poi gli sparo, Cain barcolla e si lascia cadere a peso morto sul divano. Muore di li a poco, ma con uno strano sorriso da ebete stampato sul volto, vecchio diavolo…
Porto la pistola alla tempia destra, guardo la foto fatta il giorno della consegna del diploma: “Va fatto”
BANG!
Monday, March 06, 2006
Credo di aver capito male...
Ma mia mamma diceva che il Tarrasque*, mangiato con le uova sode è delizioso, è che è un ricordo bellissimo della sua infanzia.
Non credevo che mia mamma potesse abbattere un mostro DC 20 (900 punti ferita di media), la prossima volta ci penserò 2 volte prima di farla arrabbiare.
*A scanso di equivoci: mia mamma si riferiva al tarassaco, un tipo di erba selvatica molto comune :)
Non credevo che mia mamma potesse abbattere un mostro DC 20 (900 punti ferita di media), la prossima volta ci penserò 2 volte prima di farla arrabbiare.
*A scanso di equivoci: mia mamma si riferiva al tarassaco, un tipo di erba selvatica molto comune :)
Friday, March 03, 2006
Your Request
Ophy, disegnatrice di Nelshael (italianizzimo webcomic, correte tutti a leggerlo!) mi ha chiesto di vedere un pò come proseguono i miei progressi nel disegno.
Ecco due paginette prese dal mio quadernetto dei pasticci, che mi porto a lavoro e riempio di amenità nei tempi morti (quando vendi pc in un supermercato di tempi morti ne hai parecchi)
Il personaggio in questione è la mia mezz'elfa wannabe pirata di Eberron, diciamo che non fa così schifo come i miei vecchi disegni, ma da qui a dire che sian belli...
Vabbè, siate voi i miei giudici.
Ecco due paginette prese dal mio quadernetto dei pasticci, che mi porto a lavoro e riempio di amenità nei tempi morti (quando vendi pc in un supermercato di tempi morti ne hai parecchi)
Il personaggio in questione è la mia mezz'elfa wannabe pirata di Eberron, diciamo che non fa così schifo come i miei vecchi disegni, ma da qui a dire che sian belli...
Vabbè, siate voi i miei giudici.
Thursday, March 02, 2006
Paracetamolo
Che bella cosa l'influenza...
Arriva inaspettata e ti rompe tutte le uova nel paniere, scombinandoti tutti i progetti che avevi fatto.
Ti ritrovi bloccato a letto dolorante.
Ma non è tutto.
Il vantaggio in tutto questo è che tutti ti ricoprono di attenzioni, neanche fossi un malato terminale, per esempio mia mamma è salita fin da piacenza per due giorni per prendersi cura di me, Pao è uscito prima da lavoro.
Insomma davvero non so cosa potrei volere di più dalla vita.
Arriva inaspettata e ti rompe tutte le uova nel paniere, scombinandoti tutti i progetti che avevi fatto.
Ti ritrovi bloccato a letto dolorante.
Ma non è tutto.
Il vantaggio in tutto questo è che tutti ti ricoprono di attenzioni, neanche fossi un malato terminale, per esempio mia mamma è salita fin da piacenza per due giorni per prendersi cura di me, Pao è uscito prima da lavoro.
Insomma davvero non so cosa potrei volere di più dalla vita.
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