Monday, May 19, 2008

Le dimensioni del mio Caos recensione

Le dimensioni del mio caos

Ho proprio l'impressione di stare per imbattermi in un vero e proprio campo minato, mentre mi accingo a dire la mia modesta opinione sull'ultimo lavoro del cantautore di molfetta.

Per meglio giungere al mio obiettivo prendo il discorso disco alla larga.

Caparezza, al secolo Michele Salvemini, pugliese doc al 100% viene per lo più inquadrato all'interno del genere rap/hip-hop, e credo che questo archetipo non gli vada poi così male. Tuttavia, dopo averlo visto in una live performace, e sentito alcuni suoi lavori (Verità supposte, Habemus Capa e l'ultimo, Le dimensioni del mio Caos) non vogliatemene se secondo la mia opinione, quest'etichetta non gli rende giustizia. Certo c'è il cantato con fraseggio e la metrica tipica del genere, ma se vi accontentate di questo allora, forse, dovreste ascoltarlo meglio. Poi dal vivo Capa ha un'intera band che suona live, e non si accompagna solo con vinili scratchati e campionature di sorta...

Tornando a bomba.
Le dimensioni del mio caos ricalca e approfondisce come struttura quella del passato lavoro (Habemus Capa), che era un timido esperimento di concept album. In questo diisco la struttura narrativa è più solida, ed ogni brano termina con un'introduzione recitata alla canzone successiva.

Dal punto di vista musicale il disco è pervaso da un'eccletismo costante.
Si apre con La rivoluzione del sessintutto e Ulisse, brani arrabbiati e dalle linee crossover, che sconfinano nel metal di ispirazione Anthraxiana.
Non mettere la mani in tasca e Pimpami la storia sono canzoni di chiara ispirazione hip-hop. Ilaria condizionata, invece, si contraddistingue per un rif potente e veloce che si ispira vagamente a Zappa. Vieni a ballare in Puglia si ispira alla canzone popolare, con abbondanza di tamburelli e fisarmoniche.
In Abiura di me le tastiere riprende le vecchie colonne sonore dei videogiochi anni '80.
Cacca nello spazio è un altra canzone di chiara ispirazione hip-hop, dal ritornello facile e prossimo tormentone estivo (ahimè, il significato del testo verrà ignorato da tutti, che canteranno solo CACCAAAA NEEEELLOOOO SPAAAAZIOOOOO).
Il circo delle pantegane è un altro brano di ispirazione zappiano, mentre Un vero uomo dovrebbe lavare i piatti si rifà alle prime sonorità crossover anni '90.
L'irriverente io diventerò qualcuno si rifà a vecchie sigle di cartoni animati, con tanto di coretto stile Zecchino d'oro. Eroe - il primo singolo del disco - è un brano struggente, con sonorità alla Morricone. Bonobo Power si contraddistingue per il testo quasiu del tutto parlato, sovrastato da una batteria che la fa quasi da protagonista.

I testi abbondano di satira tagliente e riferimenti alla cronaca degli ultimi mesi e con rime geniali e dense di ciatzioni inconsuete; Del resto la bravura di Capa, sta prima di tutto nelle liriche, che per temi trattati e ideologie possono essere più o meno condivisibili, ma di certo non passano inosservate.

Il concept di Le dimensioni del mio caos si sviluppa attorno ad Ilaria, una ragazza del '68 portata per sbaglio nei nostri giorni da Caparezza, ed il nostro. L'artwork di copertina riassume in maniera perfetta le vicende dei personaggi.

Personalmente l'ho trovato un bel disco, che ho apprezzato per la satira e la ricerca musicale.

5 comments:

Federica said...

Cacca nello spazio e' geniale e non solo perche' il ritornello, una volta sentito, ti entra nel cervello senza possibilita' di ripresa, ma soprattuto, perche' ha un testo che merita davvero.
Come stilizzare l'attuale situazione italiana e renderla ridicola (come merita, secondo me) in una canzone.
Cosi' cacca nello spazio ci racconta le gesta di un imprenditore/uomo-politico che ritiene che, per far ripartire l'economia del paese, l'unico rimedio sia "costruire una grande opera". E qual e' l'idea geniale del nostro? Costruire un inutile Spazioportooooo!!!
Ma noooo!! Ebbene si'! :D
E via, tutti presi dell'idea "geniale" ( :-O ), si mettono a costruire questa cosa inutile che alla fine portara' solo... cacca nello spazio. Alla faccia dei poveri alieni, che da bravi artisti fanno splendidi cerchi nel grano. :D

Unknown said...

le mie due preferite rimangono Eroe (per l'impegno del testo) e Abiura di me (perchè è veramente da nerd)

Unknown said...

Vieni a ballaaareee in Puuuuglia, Puuuuglia, Puuuuglia, dove la notte e buuuia, buuuia, buuuia, tanto che chiudi le palpebre e non le riaprii piuuu'...

Bel lavoro, Eroe e Vieni a ballare in Puglia son le due che mi hanno colpito di piu' :S

cecilia said...

è piaciuto parecchio anche a me!

Anonymous said...

e come dimenticare bonobo power? x me una delle più belle, seconda sl a i due singoli(vieni a ballare in puglia e eroe)