La Sig.ra Cordoglio è la portinaia del condominio dove si trova lo Studiodiò, la chiamo così perchè tutte le volte che la incrocio nel cortile dello stabile mi guarda sempre con aria rassegnata e contrita, come se attorno a me ci fosse un aura luttuosa, e i suoi occhioni acquosi sembrano pormi le loro più sentite condolianze tutte le volte.
Fin qui sarebbe bene o male normale, cioè la Sig.ra Cordoglio rientrerebbe tranquillamente nello stralunato campionario di umanità di mia conoscenza, se così fosse sarebbe troppo facile.
La Sig.ra Cordoglio, essendo una portinaia, passa la maggior parte delle sue ore spazzando il cortile, e voi vi chiederete che cosa c'è di sbagliato, nulla di male, è una portinaia in fondo, ma la Sig.Ra Cordoglio spazza il cortile anche quando piove!
E che portinaia sarebbe se tutte le volte che ti incrocia non ti ferma per attaccare bottone su argomenti di circostanza? Del resto nessuna portinaia che si rispetti non lo farebbe, è scritto nel loro codice genetico: acido desossiribonucleico (wow, che parolone) e zabettume.
Di solito con me non attacca, perchè al mattino e alla sera, quando entro ed esco dall'ufficio, ho sparato nelle orecchie l'iPod. Dopo due settimane anche il cane di Pavlov avrebbe imparato che Mab quando ha le cuffie non risponde.
Purtroppo ieri non ho avuto tutta questa fortuna.
Miss E è in Riunione con Mrs. MLP e Mr. M2, in ufficio ci sono solo io.
Suona la porta, mi tocca andare ad aprire. E' la Sig.ra Cordoglio.
La guardo stupita, come se non avessi mai visto una portinaia in vita mia, lei mi porge due buste raccomandate con ricevuta di ritorno, io la guardo ancora persa nel fantabosco di illustrator, lei mi rispedisce un occhiata pesante come tutta la sofferenza umana.
Poi all'improvviso il dramma, Cordoglio mi parla. Si, si sta rivolgendo a me in un una lingua a me sconosciuta: napoletano stretto.
In tuti questi anni in cui ho viaggiato (Londra, Parigi, Valencia, Ligornetto, Roseto degli Abruzzi, Ariccia...) non ho mai avuto problemi con le lingue autoctone, in quel momento, invece, mi sentivo con le spalle al muro. La Sig.ra Cordoglio biascica un'unica interminabile parola, formata da una frase principale e alcune subordinate, quando finalmente dopo pochi secondi mi si accende la lampadina!
Prendo le lettere e la ringrazio. Lei vorrebbe chiedermi se a casa stanno tutti bene e farsi un cosideto pentolino di fatti miei, ma io devo tornare a lavorare, così la saluto e la ringrazio.
Lei mi ripaga con un' espressione a metà del guado tra quella del bovino, che va in contro al bastone pneumatico del mattatoio e quella della suora missionaria che opera nelle bidoneville di Mumbai, dopodichè fa spallucce ed è torna a spazzare il cortile.
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